“Siamo da sempre aperti a tutti i generi, a tutte le età, ai cani, agli unicorni e agli hobbit. Da oggi No vax, no drink. Vi chiederemo la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione. (anche la prima dose va bene)”. Con questo annuncio la titolare dell’enoteca letteraria “Prospero” di Palermo, Cinzia Orabona, ha annunciato la sua decisione che nel suo locale entrano solo persone vaccinate. In poche ore sui social si è scatenata una pioggia di insulti e anche minacce di morte.

Orabona in pratica ha anticipato le decisioni in merito al green pass. Fuori al locale le motivazioni di quella decisione: “Il numero di persone vaccinate con la seconda dose è ancora troppo basso – si legge sul cartello – Il pericolo non è scampato e le nuove restrizioni adottate da alcuni paesi europei dimostrano che nuovi lockdown e zone rosse non sono così improbabili come ci piace credere”. E ancora: “Chi si ostina a non vaccinarsi voglio dire una cosa. Le categorie seriamente danneggiate dal Covid, come la mia, stanno lavorando oggi per pagare i debiti accumulati durante i periodi di chiusura forzata. Non possiamo permetterci in nessun modo di tornare alla situazione di 2 mesi fa. Per questo ho deciso che da Prospero potrà venire solo chi è vaccinato. Io non permetto a nessuno di mettere a rischio la mia salute, quella delle mie collaboratrici e dei miei clienti. Non si gioca con la salute e non si gioca con il lavoro altrui”.

La titolare dopo gli insulti ha risposto così: “Avete paragonato le vaccinazioni all’Olocausto. Mi avete dato della fascista e della razzista. Avete mostrato la violenza tipica dei leoni da tastiera. Non conosco una sola persona che giura e spergiura di non tornare mai più da Prospero. Accetto critiche ma non insulti. Accetto discussioni civili ma non minacce”.

In sua difesa interviene il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi: “Le istituzioni tutelino la titolare dell’enoteca di Palermo che chiede ai clienti il certificato vaccinale per poter consumare e ha subito insulti razzisti e addirittura minacce”. “Senza l’impegno di tutti, senza piccoli incentivi come questo a vaccinarsi – aggiunge Anzaldi – rischiamo che l’irresponsabilità di pochi danneggi la vita di tutti”.

Massima solidarietà anche da parte di Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, “Non è accettabile – dice Di Dio – questa forma di becera violenza che sfocia addirittura in minacce di morte che testimoniano l’ignoranza culturale di chi pensa di condizionare la libertà di iniziativa imprenditoriale. La campagna “No vax no drink”, con cui la donna ha voluto rilanciare la necessita’ di difendere la salute dei propri clienti, dei propri dipendenti e l’esigenza collettiva di raggiungere quanto prima l’immunita’ di gregge, a difesa di tutti, e’ piu’ che condivisibile e va nella direzione tracciata anche da Confcommercio Palermo con la campagna “No vaccini no (ri)parti” che punta alla sensibilizzazione dei nostri imprenditori, dei dipendenti e anche dei clienti a sottoporsi a immunizzazione per scongiurare il pericolo di una nuova ondata di ricoveri. Chi la pensa diversamente non ha il diritto di imporre le proprie idee che, per la verita’, riteniamo non adeguatamente informate e responsabili. Tutte le forme di violenza, anche quelle verbali, vanno censurate con fermezza”. Patrizia Di Dio, insieme ad Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo, andrà personalmente all’enoteca Prospero per incontrare l’imprenditrice e manifestarle solidarietà e vicinanza anche di presenza.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.