Se vogliamo portare un cambiamento reale, la scelta non è tra la protesta e la politica. Dobbiamo esercitarle entrambe. Dobbiamo mobilitarci per aumentare la consapevolezza e dobbiamo votare per fare in modo di eleggere candidati che agiranno per le riforme“. Barack Obama, ex presidente degli Stati Uniti, interviene con una riflessione su Medium.com sul caso dell’afroamericano morto a causa dell’intervento del poliziotto Derek Chauvin a Minneapolis, nello Stato del Minnesota.

Lo scritto, dal titolo Come rendere questo momento il punto di svolta per un vero cambiamento riflette sulla violenza esplosa in tutto il Paese a seguito dell’episodio di Minneapolis. “La maggior parte dei partecipanti è stata pacifica, coraggiosa, responsabile e di ispirazione. Meritano il nostro rispetto e supporto, non condanne – come la polizia ha riconosciuto in città come Camden e Flint”. Tuttavia, “la minoranza di persone che hanno fatto ricorso alla violenza in varie forme – continua – sta mettendo a rischio le persone innocenti, aggravando la distruzione di quartieri che spesso sono già a corto di servizi e investimenti e togliendo l’attenzione dalla ragione più grande”.

Obama prosegue con un aneddoto: “Ho visto una donna di colore anziana intervistata oggi in lacrime perché l’unico negozio di alimentari nel suo quartiere è stato distrutto. Se è vero che la storia ci fa da guida, quel negozio potrebbe metterci anni per tornare. Quindi non scusiamo la violenza, non la razionalizziamo, non partecipiamo. Se vogliamo che il nostro sistema penale, e la società americana in generale, operino secondo un codice etico più elevato, allora dobbiamo modellarlo da soli”.

L’ex presidente dice di essere in disaccordo con chi sostiene che l’unica soluzione è la protesta e non la partecipazione politica. Le proteste sono utili ad accendere una luce, mostrare un problema, anche se riguarda i margini della società, ma dopo “le aspirazioni devono essere tradotte in leggi e pratiche istituzionali specifiche – e in una democrazia, ciò accade quando eleggiamo funzionari governativi che sono in grado di rispondere alle nostre richieste“. È tuttavia importante capire a quale livello la politica è più o meno responsabile per il sistema penale e poliziesco. “I funzionari eletti che contano di più nella riforma dei dipartimenti di polizia e del sistema di giustizia penale lavorano a livello statale e locale”. Obama si riferisce a sindaci, dirigenti delle contee e procuratori distrettuali o i procuratori statali che nominano capi di polizia, indagano, accusano. E quindi completa il suo messaggio con un appello alla partecipazione politica, all’attivismo.

Redazione

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