Il ritorno in classe a settembre
“Obbligo di vaccino anche per gli studenti”, i presidi spingono per scongiurare la Dad

Obbligo di vaccino anche per gli studenti, non solo per gli insegnanti. È la nuova proposta dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP), che la settimana scorsa aveva già incitato il governo ad adottare il Green Pass anche per tutto il personale scolastico, e quindi non solo per gli insegnanti. “Oltre al personale scolastico, serve anche l’obbligo di vaccino per gli studenti che possono farlo – ha detto infatti Antonello Giannelli, presidente dell’ANP – Ma bisogna anche valutare tutte le possibilità riguardo alle alternative per i non vaccinati. Se questi ultimi dovessero essere una percentuale significativa, una delle alternative potrebbe essere la Dad ma vorremmo capire come fare per evitare disparità di trattamento. In ogni caso si tratta di temi che affronteremo oggi all’incontro con il ministro Bianchi”.
Una proposta destinata a far discutere. Il Piano Scuola in vista del rientro in presenza a settembre sarà presentato dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, giovedì 29 luglio alla Conferenza Stato-Regioni. A oggi è circa l’85,5% del personale scolastico che risulta vaccinato. Il ministro si è detto “ottimista” in merito al rientro in presenza. “Il mondo della scuola ha reagito con responsabilità alla campagna di vaccinazione – ha osservato Bianchi a Radio Anch’io su Radio1 – Non esiste che ci sono quelli che lavorano per la riapertura e quelli che si mettono lì e dicono ‘vediamo cosa succede’, perché questi stanno lavorando contro la Scuola. Il Governo si è predisposto per tempo alla ripresa, stanziando in totale per la sicurezza più di 1,6 miliardi negli ultimi mesi. Ora siamo pronti per il Piano scuola che condivideremo con Regioni e autonomie locali in Conferenza Unificata”.
Il governo quindi è deciso: a settembre la scuola ripartirà in presenza. O almeno lavora per questa prospettiva. Giannelli però è scettico: “Le condizioni per un rientro duraturo e in presenza dipendono essenzialmente dall’esito della campagna vaccinale per personale della scuola e studenti. L’alternativa a questo, deve essere chiaro a tutti, è la didattica a distanza”. Lo stesso presidente dell’ANP ha criticato il parere del Comitato Tecnico Scientifico del 12 luglio perché “non è sufficientemente preciso e deve essere tradotto in concrete indicazioni per le scuole”.
La proposta di Giannelli non ha indicato limiti o segmenti di età. Al momento sono stati autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) solo i vaccini a Rna Messaggero per i giovani tra i 12 o i 17 anni. Quindi oltre questa soglia non si potrebbe comunque andare. Le autorità di regolamentazione degli Stati Uniti hanno chiesto a Pfizer/BioNTech e Moderna di espandere la dimensione degli studi in corso che testano i loro vaccini anti Covid nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Il Robert Koch Institut in Germania non consiglia la somministrazione sulla fascia dai 12 ai 17 anni. Proprio oggi l’Aifa (Agenzia del Farmaco Italiana) ha approvato il siero Moderna per la fascia d’età dai 12 ai 17 anni.
Si è detto subito contrario alla proposta per gli studenti il segretario della Lega Matteo Salvini. “Il green pass per accedere agli istituti scolastici? Non scherziamo, piuttosto dobbiamo continuare a vaccinare gli anziani e le persone fragili – ha detto il leader del Carroccio – Il vaccino salva la vita e questo è fuori discussione, ma dico no nell’obbligare i bimbi di 12-13 anni alla vaccinazione”. Salvini aveva espresso resistenze anche alla proposta per il personale scolastico. Assolutamente a favore all’obbligo per il corpo docente il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. La ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti nei giorni scorsi ha anticipato che si tornerà presumibilmente in classe con le mascherine.
In ritardo almeno nove Regioni, come ha sottolineato il generale e commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, nella campagna vaccinale nelle scuole. “Se vediamo il 15% questo numero sarebbe confortante, il problema è che l’85% dei raggiunti non è omogeneo. Abbiamo oggi 9 regioni che viaggiano dal 77 al 50 percento di personale scolastico non vaccinato e questo non va bene. È importante che in quelle regioni, soprattutto, si convinca il personale docente e non docente a fare questo atto di generosità, perché solo così riparte il nostro Paese”, ha detto Figliuolo, ai microfoni di Morning News, su Canale5, commentando i dati sui 223mila addetti del personale scolastico non vaccinati. La proposta di Giannelli apriva uno spiraglio alla possibilità di impedire l’insegnamento in presenza ai docenti non vaccinati: ““Qualora non si riuscisse a ottenere la vaccinazione, si potrebbe valutare una forma di obbligo, che deve valere per tutti coloro che sono a contatto con l’utenza. Dunque per i non vaccinati non si avrebbe l’accesso a un determinato tipo di attività“.
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