Obbligo vaccinale sì o no per gli insegnanti, in vista della ripresa dell’anno scolastico a settembre? È il tema che si sta facendo largo nelle stanze del governo dopo l’allarme lanciato dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza Covid, che nei giorni scorsi aveva sottolineato la presenza di poco più di 200mila operatori scolastici che non avevano ancora ricevuto il vaccino.

Ancora più preoccupanti era i dati sottolineati da Agostino Miozzo, ex responsabile del Comitato tecnico scientifico e consulente del ministro dell’Istruzione. Nella fascia 12-19 anni, ovvero i giovani che dovranno tornare i tra i banchi di scuola a metà settembre, Miozzo aveva parlato di “’82,6% non vaccinato“.

Con l’insorgere della variante Delta, che col passare delle settimane diventerà dominante nel Paese, servono delle contromosse: l’obiettivo di Figliuolo, scrive La Stampa, è portare negli hub vaccinali per la seconda dose almeno il 90% dei dipendenti scolastici.

Una possibilità che appare remota per l’arrivo delle vacanze estive e per lo scetticismo all’interno del corpo insegnante, al quale era stato destinato il vaccino di AstraZeneca, ‘vittima’ di una campagna di comunicazione quantomeno ballerina.

Per questo si sono fatte più forti le pressioni per l’istituzione dell’obbligo vaccinale anche per i docenti, così come fatto per medici e infermieri. A chiederlo espressamente sono i presidi del sindacato DirigentiScuola, che oggi sono a Roma per chiedere l’obbligatorietà dei vaccini per chi lavora nella scuola perché, come spiega il presidente Attilio Fratta, “se una persona costituisce un pericolo sociale deve essere allontanata”.

Ipotesi di obbligo vaccinale che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per ora boccia. “Allo stato attuale non c’è, non abbiamo in mente di farlo, però c’è un fortissimo appello alla solidarietà collettiva”, ha spiegato Bianchi intervenendo all’apertura della Repubblica delle Idee a Bologna.

Quanto al ritorno a scuola a settembre e allo ‘spauracchio’ della Dad, Bianchi spiega: “La sto facendo la battaglia per la presenza, giorno e notte, mi impegno a continuarla ma ognuno ha una responsabilità: il Cts fa le sue affermazioni, loro ci dicono che ci sono ancora dei problemi sanitari e ci devono dire loro cosa succede se ci sono certi livelli di copertura vaccinale. Io la battaglia per il rientro in presenza la sto facendo alla grande, facciamola insieme”.

Sulla stessa linea e soprattutto stesso appello viene lanciato anche dalla sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia: “Invito tutti i docenti italiani, soprattutto quelli dei territori in cui la percentuale di professori vaccinati è bassa, a procedere con la vaccinazione. In ogni caso credo ci siano tutte le condizioni perché a settembre la scuola riparta in presenza”.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.