Davide Begalli, è stato arrestato nel tardo pomeriggio di oggi dai carabinieri di Negrar, su ordine del gip di Verona.

L’automobilista 39enne che la notte dello scorso 31 luglio aveva investito il tredicenne Chris Obeng Abom, senza prestare soccorso, è stato posto agli arresti domiciliari non esistendo pericolo di fuga dell’indagato.

Begalli, un piccolo imprenditore edile della Valpolicella, nelle prima dichiarazioni ha sostenuto di non essersi reso conto dell’impatto con la vittima. “Non l’ho visto quel ragazzino sulla strada. lo giuro. Non l’ho visto né prima né dopo. La strada è buia, non ha illuminazione. Lui, mi hanno detto, indossava abiti neri. Come facevo…? Dopo l’impatto mi sono fermato. La strada era vuota, non si udiva niente”, aveva detto ai giornalisti poco prima che i carabinieri lo raggiungessero in casa.

Un arresto avvenuto soltanto 48 ore dopo, perché in assenza di flagranza di reato. Nel tempo intercorso, l’avvocato dell’indagato aveva diffuso una lettera rivolta ai genitori della vittima: “La mia vita è finita nell’istante in cui è finita quella di vostro figlio. Quello che mi rimane merito di viverlo nel tormento e nel dolore per quello che è successo. Non vi chiedo perdono – aggiunge l’uomo – Vi supplico di non odiarmi e di credere che non ho potuto impedire questa tragedia. Vi auguro di trovare la pace che io non avrò mai” aveva scritto Begalli.

Quella sera il giovane trovato agonizzante e portato d’urgenza all’ospedale veronese di Borgo Trento, dove era deceduto martedì 1 agosto. Il parroco di Negrar ha già concordato con la famiglia la data del funerale, sabato 12 agosto nella chiesa del comune della Valpolicella.

Redazione

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