Si è aperto domenica 10 aprile Vinitaly: il salone internazionale più atteso per il business e la promozione del settore vitivinicolo. La gradevole giornata di primavera ha contribuito a rendere ulteriormente lieto il clima già festante di questo primo giorno di manifestazione che sfida i venti di crisi e di guerra. La voglia di rinascere è grande: oltre quattromila le aziende in fiera e oltre mille i super-buyer stranieri.

Tornata in presenza dopo due anni di stop, Vinitaly torna a giocare un ruolo centrale, di vero protagonista nella promozione e nell’internazionalizzazione nell’ambito delle rassegne fieristiche in presenza che si confermano occasioni essenziali di rilancio dell’export per le piccole medie imprese del comparto vino. L’Italia incrementa il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano sia per quanto riguarda vini maturi che emergenti e si conferma maggior produttore al mondo con una quota del 18,5%, grazie a 130 mila imprese agricole, oltre 45.600 aziende vinificatrici e 1,3 milioni di addetti.

Tra le novità all’interno dei 17 padiglioni, oltre all’area del ‘quarto colore del vino’ sugli Orange wine, “MicroMegaWines – Micro Size, Mega Quality”, la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata e di altissima qualità, Organic Hall che implementa l’offerta di Vinitaly Bio e la sezione Mixology che debutta ufficialmente con un proprio format. A Vinitaly spazio anche agli espositori esteri nell’International Wine Hall, il padiglione riservato alle produzioni internazionali di Francia, Brasile, Slovenia, Argentina, Spagna, Serbia, Macedonia, Libano e Sud Africa.

In contemporanea a Vinitaly si svolgono anche Sol&Agrifood, il salone internazionale dell’agroalimentare di qualità, Enolitech, il salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e Vinitaly Design, l’area dedicata all’oggettistica per la degustazione e il servizio, agli arredi per cantine, enoteche e ristoranti e al packaging personalizzato e da regalo. I wine lover, invece, possono partecipare al fuori-salone Vinitaly and the City, in calendario fino all’11 aprile con un palinsesto di eventi, spettacoli e degustazioni nelle vie e nelle piazze del centro storico di Verona.

Per quanto riguarda gli eventi, sono circa 30 i convegni e 76 le super degustazioni. Altrettanto ricco il programma della Regione Campania con degustazioni, workshop e focus scientifici: corsi dedicati alle eccellenze dei bianchi con Robert Camuto del Wine Spectator, agli spumanti campani con la guida dell’Ambassadeur du Champagne Chiara Giovoni, al nuovo trend dei rosati con la digital expert Adua Villa. Il comparto vini campano si presenta compatto nell’ampio padiglione, curato dall’Assessorato all’Agricoltura e Assessorato alle Attività Produttive – in collaborazione con UnionCamere Campania, raggruppato in cinque corridoi, distinti in base ai territori di produzione: Irpinia, Sannio, Cilento-Costa d’Amalfi, Terra di Lavoro e Napoli.  Nella prima giornata il Sannio è stato protagonista di due importanti momenti di rilievo nazionale che ne dimostrano il notevole percorso svolto.

Il primo, presentato in Casa Coldiretti, ha visto la Cooperativa La Guardiense tra le aziende di spicco della degustazione “Italian Excellence” – Degustazione con i grandi nomi del vino italiano, guidata da Riccardo Cotarella. Accanto ad Antinori, Renato Gatti e Masi – solo per citarne alcuni – ecco un’azienda cooperativa del sud Italia, con mille soci, mille ettari di vigneto e sessant’anni di cooperazione e storia enologica. E con essa la Falanghina del Sannio, che grazie ad un lavoro caparbio e determinato è stata elevata a bianco strutturato e complesso che regge bene anche l’invecchiamento.

Il secondo momento, suggella e conferma ulteriormente il lavoro della cooperativa La Guardiense con la consegna al suo presidente, Domizio Pigna, del premio “Angelo Betti”. Intitolato all’ideatore di Vinitaly, il premio “Benemeriti della Vitivinicoltura italiana” viene assegnato fin dal 1973 ai grandi interpreti del mondo enologico italiano. L’Assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo ha indicato il presidente Pigna per l’attività imprenditoriale e la professionalità con i quali ha contribuito e sostenuto il progresso qualitativo della produzione viticola non solo della cooperativa La Guardiense di cui è presidente ma di tutto il territorio e il comparto vitivinicolo ed enologico del Sannio.

Un avvio davvero spumeggiante per la Campania e il Sannio confermato anche dal notevole numero di wine lover e buyer presenti al padiglione. “Il vino non è solo una eccellenza enogastronomica – dice l’assessore Nicola Caputo – ma è soprattutto un ambasciatore del nostro territorio: contiene tutta la storia, la passione e l’unicità della Campania”.