È alta tensione nei cieli e nel “near space” degli Stati Uniti: dopo il caso del pallone spia cinese individuato e abbattuto la settimana scorsa, altri tre oggetti non identificati sono stati rintracciati e colpiti. Quattro in tutto, gli oggetti volanti abbattuti nel giro di pochi giorni da Washington, mentre Pechino rilancia accusando gli Stati Uniti di aver utilizzato “più di dieci palloni spia” per sorvolare lo spazio aereo cinese senza autorizzazione. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti venerdì scorso aveva dichiarato senza mezzi termini che il pallone aerostatico cinese individuato e abbattuto “era chiaramente per attività di intelligence e incoerente con l’equipaggiamento a bordo dei palloni meteorologici”, smentendo le argomentazioni di Pechino.

L’ultimo UFO (l’acronimo sta per “Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object”, ovvero “Oggetto Volante Non Identificato”) abbattuto negli Stati Uniti era in volo sul lago Huron, al confine con il Canada, nella regione dei Grandi Laghi. La Federal Aviation Administration (Faa) aveva chiuso lo spazio aereo sul vicino lago Michigan per non meglio precisati motivi di “difesa nazionale”. Secondo fonti militari l’oggetto non costituiva una manaccia ma secondo il Pentagono aveva volato in prossimità di siti militari sensibili – la stessa cosa era successa in Montana, in quel caso nei pressi di basi nucleari, con il pallone spia. È stato colpito per le sue potenziali capacità di sorveglianza da un F-16 con un missile aria-aria Sidewinder a corto raggio e guida infrarossi.

L’oggetto era stato avvistato inizialmente in Montana e avrebbe avuto una struttura ottagonale, apparentemente privo di equipaggiamenti spia e senza carico utile e capacità di sorveglianza. Altri due oggetti erano stati abbattuti tra Alaska e Canada, in coordinamento con il premier Justin Trudeau, privi di equipaggiamenti spia, volavano a 40mila piedi di altitudine, circa 12mila metri, dalla grandezza all’incirca di una Volkswagen Maggiolino. Il pallone spia era invece grande quanto tre pullman e pesava oltre una tonnellata. La Casa Bianca ha dovuto smentire il leader della maggioranza dem al Senato Chuck Schumer per le sue dichiarazioni sulle somiglianze con il pallone spia abbattuto al largo del South Carolina.

“Gli oggetti abbattuti su Alaska e Canada nei giorni scorsi non assomigliavano al pallone di sorveglianza cinese abbattuto al largo della costa della Carolina del Sud ed erano molto più piccoli“, ha precisato un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale. “Quegli oggetti non assomigliavano molto ed erano molto più piccoli del pallone della Repubblica popolare cinese e non li caratterizzeremo in modo definitivo fino a quando non saremo in grado di recuperare i detriti, su cui stiamo lavorando“. La precisazione è arrivata mentre gli Usa avevano chiuso temporaneamente altre due volte lo spazio aereo, sabato in Montana per un’anomalia radar senza poi riscontri e domenica sul lago Michigan per non meglio precisati “motivi di difesa nazionale”.

Pechino intanto ha rilanciato con l’accusa agli Stati Uniti di aver utilizzato “più di dieci palloni spia” sulla Cina dall’inizio del 2022. “Solo dallo scorso anno, i palloni ad alta quota statunitensi hanno sorvolato illegalmente lo spazio aereo cinese più di dieci volte senza l’approvazione delle autorità cinesi competenti”, così il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin. “La prima cosa che gli Stati Uniti dovrebbero fare è riflettere su sé stessi e cambiare rotta, piuttosto che calunniare, screditare o incitare allo scontro”.

Le tensioni sul near space (lo spazio tra la superficie terrestre e l’orbita bassa) rischiano di essere il nuovo campo di tensioni tra le due superpotenze. Anche considerando le dichiarazioni del Dipartimento di Stato della settimana scorsa sulla base di immagini in alta definizione ottenute con un aereo Spia U-2 che avrebbero confermato come il pallone spia in volo sugli Stati Uniti fosse un veicolo militare utilizzato per fini di spionaggio dall’esercito cinese. Diplomatici di oltre 40 Paesi erano stati invitati mercoledì scorso a un incontro con rappresentati del governo degli USA per avere informazioni sulla vicenda. Secondo gli americani il Presidente Cinese Xi Jinping nel 2015 ha creato un programma controllato dalle Forze di supporto strategico dell’Esercito Popolare di Liberazione, una divisione apposita.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.