I canali di comunicazioni e diplomatici con la Cina “restano aperti”, ma il raffreddamento dei rapporti tra Stati Uniti e il gigante asiatico sono evidenti. Il pallone-spia cinese avvistato sui cieli americani è infatti un colpo durissimo alla diplomazia tra i due Paesi.

Il pallone aerostatico secondo il Pentagono sta volando sopra i cieli americani due giorni: la sua presenza è stata riconosciuta ufficialmente dopo che è stato avvistato da un aereo civile. Il maggiore pericolo però è la zona sorvolata, quel Montana che ospita la base aerea di Malmstrom, uno dei tre depositi di missili nucleari a stelle e strisce.

Tanto è bastato ovviamente per scatenare l’allarme, col presidente Joe Biden che avrebbe chiesto di abbatterlo, scelta poi esclusa per il timore di danneggiare cose o persone a terra.  sconsigliare l’abbattimento ipotizzato con caccia F22 il segretario della Difesa Lloyd Austin e il generale Mark Milley, capo dello stato maggiore congiunto.

Le immagini che stanno facendo il giro del mondo sono state registrate a Billings da un privato cittadino di nome Chase Doak, ignaro di cosa stia riprendendo ma sicuro che non si trattasse della luna.

Pechino ha ovviamente smentito ufficialmente che il pallone aerostatico fosse lì, volando sopra gli States, per raccogliere informazioni sensibili con i suoi “occhi ed orecchi elettronici”.

In una nota ufficiale il ministero degli Esteri cinese ha affermato che il presunto pallone spia è in realtà un “aeromobile civile” utilizzato a scopo di ricerca, principalmente in campo meteorologico.

Pechino sostiene che il pallone abbia limitate capacità di manovra e abbia “deviato dalla rotta pianificata” a causa dei venti. La parte cinese, si legge ancora, “si rammarica per il suo ingresso involontario nello spazio aereo statunitense per cause di forza maggiore. La parte cinese continuerà a comunicare con quella Usa e gestirà adeguatamente questa situazione imprevista causata da forza maggiore“.

Nota che ovviamente non basta agli Stati Uniti e che ha fatto saltare l’atteso viaggio del segretario di Stato Antony Blinken in Cina previsto domenica. Un incontro che arrivava carico di attese: Blinken sarebbe stato il primo Segretario di Stato da sei anni e il primo ministro del governo di Biden ad avere un faccia a faccia con il presidente cinese Xi Jinping.

Visita in Cina che invece, come riferito da un alto funzionario del dipartimento di Stato in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti che seguono la Casa Bianca, non vi sarà. Il funzionario ha rilevato che in questo momento una visita a Pechino “non sarebbe costruttiva“, ma che Blinken intende recarsi in Cina “alla prima occasione utile.

La decisione di stoppare l’attesa missione in Cina di Blinken, scrive la Cnn, è stata presa dal presidente Biden dopo consultazioni ad alto livello tenute dal presidente con il segretario di Stato ed altri componenti del suo team di sicurezza nazionale. Scelta presa anche per evitare il ‘fuoco nemico’, in realtà già ampiamente iniziato, dei Repubblicani, che accusano l’amministrazione Democratica di una politica troppo “morbida” contro il gigante asiatico.

Redazione