Critiche all’Occidente, la guerra in Ucraina e la partnership energetica, la pianificazione di una visita di stato che “dimostrerà a tutto il mondo i forti legami russo cinesi” e che diventerà “il principale evento politico dell’anno nelle relazioni bilaterali”. Come annunciato, prima della fine del 2022 il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente cinese Xi Jinping hanno avuto una conversazione in videoconferenza. “Nel prossimo anno continueranno intensi scambi bilaterali, non ho dubbi, e troveremo l’opportunità di incontrarci di persona. Ti aspettiamo, caro presidente, caro amico, per la prossima primavera in visita di Stato a Mosca“, l’invito di Putin al suo omologo.

L’alleanza “senza limiti”, com’era stata definita già l’anno scorso prima che scattasse l’invasione russa dell’Ucraina, passa soprattutto attraverso la comune ostilità nei confronti del mondo occidentale. Pechino “è disposta a lavorare con la Russia e tutte le forze progressiste del mondo che si oppongono all’egemonismo e alla politica di potere“, ma anche al protezionismo, all’unilateralismo e al bullismo, ha detto Xi. Difetti attribuiti all’Occidente ma in particolar modo agli Stati Uniti. Il Presidente cinese ha individuato un bivio nelle relazioni internazionali in questa fase “turbolenta”: un ritorno alla Guerra Fredda o la ricerca di una via per il “benessere dell’umanità”. Per il Presidente cinese “i fatti” hanno “ripetutamente dimostrato che il contenimento e la repressione sono impopolari e che le sanzioni e le interferenze sono destinate a fallire”.

Pechino intanto si è detta pronta a una partnership globale con la Russia e ha elogiato Mosca perché “non si è mai rifiutata di risolvere il conflitto attraverso negoziati diplomatici“. Conflitto esploso in Ucraina proprio per l’invasione lanciata da Putino lo scorso febbraio. E verso il quale la Cina ha sempre rifiutato di farsi coinvolgere a pieno. Xi ha comunque sottolineato che “la strada verso i colloqui di pace non sarà agevole, ma finché gli sforzi non verranno abbandonati, la prospettiva della pace esisterà sempre“. La Cina, da parte sua manterrà una posizione “obiettiva ed equa” sul conflitto e assicura che “svolgerà un ruolo costruttivo nella soluzione pacifica” della crisi. Secondo quanto riportato dalla Tass Putin ha detto a Xi Jinping che Mosca intende rafforzare la cooperazione militare e tecnico-militare tra Russia e Cina.

All’ordine del giorno anche la questione energetica: Mosca è diventata una dei principali fornitori di gas e petrolio della Cina, il principale di greggio. 13,8 miliardi di metri cubi nei primi undici mesi del 2022 tramite la condotta Power of Serbia, consegne sensibilmente aumentate dopo l’inizio dell’operazione russa in Ucraina e il via alle sanzioni inflitte dai Paesi occidentali. Putin all’imposizione di un tetto al prezzo del petrolio russo da parte dei Paesi dell’Unione Europea ha risposto con un decreto che bloccherà le esportazioni verso i Paesi che adotteranno il price cap da febbraio.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.