Una “situazione drammatica”. Così il il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, definisce lo stallo in cui sta vivendo ormai dal febbraio dello scorso anno Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato con l’accusa di propaganda sovversiva.

Le autorità egiziane de Il Cairo hanno prorogato per ulteriori 45 giorni la detenzione di Patrick, “una detenzione senza processo, senza possibilità di difendersi che supererà l’anno e mezzo il prossimo 8 agosto”, ricorda Noury.

Una notizia che assume ancora più rilievo e importanza dopo l’approvazione da parte della Camera della mozione per la cittadinanza italiana allo studente 30enne, che ha festeggiato il compleanno proprio nel carcere di Tora.

“Mi chiedo se anche alla luce del secondo voto del Parlamento la settimana scorsa in favore di Patrick Zaki il governo italiano continuerà a usare le solite parole, cautela, silenzio, o se vorrà prendere finalmente qualche iniziativa per manifestare il proprio malcontento alle autorità egiziane per questa situazione, che è arbitraria, illegale ed estremamente crudele”, sottolinea infatti Noury.

Amnesty lancia quindi un appello: “In questo mese di agosto che si approssima, che Patrick passerà in carcere, non lo abbandoniamo. Non chiudiamo tutto, continuiamo a stare vicino a lui perché ha bisogno di tutte e di tutti noi”.

IERI IL PRIMO INTERROGATORIO – Proprio nella giornata di ieri Zaki, come riferiscono su Facebook gli attivisti di Patrick Libero, è stato interrogato per la prima dal suo arresto nel febbraio dell’anno scorso.

Martedì 13, spiegano gli attivisti, “si è tenuta una sessione investigativa da parte della Procura suprema di sicurezza dello Stato, una misura presa per la prima volta dalla prima settimana del suo arresto, nel febbraio 2020. L’indagine è durata più di due ore, durante le quali Patrick è stato interrogato nel dettaglio sulla natura del suo lavoro, sui suoi progetti di ricerca passati e sul suo background formativo. Speriamo che le nuove misure non siano un’indicazione di sviluppi negativi, che renderebbero la sua vita ancora più difficile”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia