Niente Patto per Napoli nel nuovo testo della manovra di bilancio. Lo riporta Il Corriere del Mezzogiorno – una notizia era praticamente annunciata. Nessuna traccia dello stanziamento che il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi aveva preteso dai partiti che hanno sostenuto la sua candidatura. La finanziaria dovrà passare al vaglio del Parlamento, certo: e lì il crac di Palazzo San Giacomo dovrebbe essere affrontato dai partiti con emendamenti e compromessi. Il termine entro il quale il sindaco si sarebbe aspettato un intervento era “non oltre la finanziaria – aveva detto a Repubblica – non credo che si potrebbe andare avanti in queste condizioni – e ancora – Farei una valutazione con i cittadini e le forze politiche. Devo dare risposte. Non possiamo ingannare i napoletani, che si sono espressi con una scelta netta. È come fare la Formula 1 senza benzina. Una Napoli che fallisce non è nell’interesse di nessuno”.

Manfredi, ex rettore dell’Università Federico II di Napoli ed ex ministro all’Università, è stato eletto a inizio ottobre. Al primo turno, niente ballottaggio: 63% dei voti. Alla vigilia della candidatura, la scorsa primavera, un breve tira e molla: o con un “Patto per Napoli” o niente corsa per Palazzo San Giacomo. C’era già stato il “Patto di Posillipo” tra le delegazioni dei parlamentari del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Niente di tutto ciò, tra ultimatum e intese, ha sortito finora effetto.

Con l’articolo 173, nella manovra, viene istituito intanto presso il ministero dell’Interno “un fondo con una dotazione di 300 milioni di euro per l’anno 2022, di cui 50 milioni di euro in favore dei soli comuni delle regioni Siciliana e Sardegna, e di 150 milioni di euro per l’anno 2023 in favore dei Comuni che sono in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale” e che al 31 dicembre prossimo hanno trasmesso il piano di riequilibrio alla Corte dei conti. Risorse destinate alla riduzione del “disavanzo di amministrazione” di tutti i Comuni in difficoltà.

“Penso che con un intervento tra i 100 e i 200 milioni all’anno si riesce a mettere in condizione il Comune, nel giro di due o tre anni, di poter avere un recupero della capacità di riscossione per riportare il bilancio in equilibrio”, aveva detto Manfredi a Radio 24. “Valuterò la situazione con i miei concittadini – aveva quindi osservato a Coffee Break su La7, su un’eventuale “niet” del governo alle risorse – ho avuto il 63% dei consensi al primo turno, sono il più votato dei sindaci delle grandi città proprio perché i napoletani hanno scommesso sulla voglia di voltare pagina”.

Confermato l’aumento delle indennità di sindaco, a seconda della popolazione dei comuni, con i cittadini delle città metropolitane che andranno a guadagnare come i Presidenti di Regione; e confermati anche un milione e mezzo per Città della Scienza e gli investimenti per la metropolitana di Napoli (oltre che di Genova, Milano, Roma, Milano e Torino) a partire da 50 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023 a salire fino a 300 milioni dal 2029 al 2036. Novità anche per i Leps (i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali per la Non Autisufficienza) e per il Reddito di Cittadinanza.

Per i Leps si parte da 100 milioni per il 2022, quindi 200 milioni per il 2023, 250 milioni per il 2024 e 300 milioni a decorrere dal 2025. Per quanto riguarda il reddito non saranno prorogati i contratti per i 2.500 navigator e il sostegno decadrà dopo due proposte congrue rifiutate, se non ci si presenta “almeno ogni mese”, senza un “comprovato giustificato motivo”, presso un centro per l’impiego. Cambiano i parametri che definiscono l’offerta congrua.

La manovra 2022, dopo il via libera alla Nota di aggiornamento al Def (Nadef) del governo dello scorso 29 settembre e l’invio a Bruxelles del Documento programmatico di bilancio (Dpb) il 19 ottobre, dovrebbe approdare a un primo ok al Senato nella settimana tra il 13 e il 17 dicembre, quindi alla Camera nella settimana prima di Natale, dal 20 al 23 dicembre. Il limite è il 31 dicembre.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.