La chiamano l’Isola del Silenzio. Di fatto, è inavvicinabile. Pianosa è stata lungamente sede di un istituto penitenziario di massima sicurezza, poi dismesso. Oggi il suo intero territorio – un lembo di terra nel pieno del Tirreno, alto soli 29 metri sul livello del mare, da cui il nome – rientra appieno nella tutela dell’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano, affinché la bio-diversità delle sue coste e insenature venga preservata.

Un piccolo paradiso, insomma. Che, pure, citando un titolo cinematografico, è teatro di scandali al sole. Nella luce accecante di Pianosa – dove per anni hanno vissuto solo detenuti, carabinieri, secondini – oggi si aggirano le toghe in vacanza, come spiega un’inchiesta de il Giornale. Il tutto a costo quasi zero: 7 euro al giorno. Un’inezia, per poter piazzare un lettino sulle spiagge solitarie dell’Isola silenziosa.

Per poter soggiornare sull’isola, ogni anno, come previsto dal decreto 314/2006, i magistrati italiani partecipano ad un bando, che puntualmente riceve più richieste di quante possa esaudire. Le toghe, per poter accedere al paradisiaco resort a costo irrisorio, devono dichiarare di essere obiettivo a rischio, ovvero di essere sotto tutela: quel che popolarmente si indica come l’essere “sotto scorta”. Oppure, fra i criteri richiesti, bisogna aver fatto parte di un pool antimafia, o aver celebrato un processo a rischio.

A tirare le fila di tutto è il Dap, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la direzione delle carceri, spiega il Giornale, cui fa capo il bando per accedere al Pianosa super-resort. L’isola, infatti, è un distaccamento del carcere di Porto Azzurro, all’Elba. L’assegnazione dei soggiorni, tramite bando, passa per l’Eap, l’Ente assistenziale della polizia penitenziaria. Il nome che viene fatto da il Giornale, è quello di Quirino Catalano, storico capo divisione del Dap, oggi in pensione, ma rimasto in servizio come consulente.

Il Giornale spiega che sull’isola i magistrati dimorano nella foresteria, mentre alcuni villini sono destinati agli agenti di Polizia Penitenziaria. I costi? 7 euro al giorno, come spiega una fonte al quotidiano, per quattro posti letto, cucina e bagno. Un prezzo conveniente, insomma, per una vacanza da favola.

Ma non è tutto. Come racconta lo stesso quotidiano, in un approfondimento dell’inchiesta, non c’è solo Pianosa fra le mete low cost della magistratura italiana. Non solo il Pianosa resort, dunque: Is Arenas, nel Comune di Arbus, in Sardegna, è una struttura analoga a quella dell’isola toscana. Anche a Is Arenas esiste una struttura penitenziaria, peraltro ancora attiva. A Is Arenas il prezzo è ancora più conveniente: “contribuzione volontaria”, spiega il Giornale.

Infine, spiega il Giornale, se la polizia penitenziaria non ha a disposizione grandi alloggi sulle montagne, a colmare la lacuna provvedono le caserme sia dei carabinieri sia della polizia, dove i magistrati possono soggiornare, sempre per motivi di sicurezza. Le location più ambite? Merano, dove c’è lo Stifterhof della Polizia e il Soggiorno montano dell’Arma; Corvara, in Alta Badia, dove c’è il Villaggio Tempesti, il famoso centro addestrativo delle truppe alpine, recentemente ristrutturato a cura della provincia di Bolzano. La più famosa di tutti, infine, pare sia Villa Ausserer a Siusi, ufficialmente chiamata “base logistica”.

Redazione

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