Angusti e senza le comodità a cui sono abituate le star di oggi. I camerini di Sanremo (che dalla conduzione Amadeus sono costretti agli straordinari ospitando, come in questa edizione, 30 big in gara) sembrano rimasti fermi agli anni settanta. Lo spazio non è molto, soprattutto in un teatro storico e senza possibilità di espansione. E più che di camerini si tratta di box: quattro mura, spesso senza finestre, da 4-5 metri quadri, così piccoli che la maggior parte degli artisti preferisce tenere sempre la porta aperta: sono gialle quelle del corridoio dell’Ariston e da stasera si prepareranno ad ospitare i cantanti e (pochi) dei loro cari.

Il problema della tv

Nelle edizioni passate aveva fatto scalpore la presenza di vecchi televisori posti ai vertici dei camerini. Niente alta definizione o tv satellitare, soltanto vetusti apparecchi dei primi anni duemila sintonizzati su Rai 1. Erano diventati celebri grazie ad alcuni scatti, pubblicati sui social, dei cantanti in gara, finendo per sorprendere il pubblico del web. Dalle ultime foto – diffuse da La Stampa – le tv sembrerebbero essere state sostituite con schermi di nuova generazione, ma fino a due edizioni fa c’era ancora traccia delle vecchie scatole.

 

 

Pochi comfort

Pochi comfort. La carenza di spazio a disposizione impedisce di soddisfare le esigenze dei cantanti: agli angoli ci sono piccoli lavandini, macchinette del caffè, mini cestini,  ma i divanetti sono dei lussi e riservati a pochi. Piccole mensole e sedie minimal: specchi, luci, e stop. Chi può si sistema in dei mini van, utili anche per spostarsi fuori città visto che alcuni artisti non hanno scelto di soggiornare in hotel a Sanremo. E così tutto dev’essere ridotto al minimo: per il resto si vivono gli spazi comuni, dedicati al trucco, ai costumi e al rinfresco. Il fascino di una struttura storica è anche questo.

Redazione

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