Il tracciato per le competizioni di bob, skeleton e slittino durante le Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026 a Milano-Cortina sarà realizzata a Cortina. L’accordo ufficiale è stato siglato tra Simico e l’impresa Pizzarotti, che sarà responsabile dell’esecuzione dei lavori, a testimonianza della volontà del Governo di portare a termine tutte le infrastrutture necessarie per i Giochi in Italia.

Ma il tempo a disposizione è poco, e così Impresa Pizzarotti ha già programmato la chiamata a 90 operai norvegesi per la costruzione del centro. Nonostante l’attesa per l’approvazione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per le competizioni a Cortina, la data di collaudo del 15 marzo 2025 si avvicina rapidamente, e il progetto richiede un’accelerazione.

Il tour de force

La notizia è stata originariamente lanciata da Repubblica e trova riscontro in queste ore: sarà norvegese l’equipe che curerà il progetto. “Abituati a lavorare in condizioni climatiche rigide”, saranno affiancati da altre decine di lavoratori provenienti dal Veneto e da altre regioni italiane: il cantiere infatti prevede doppi turni sette giorni su sette per sfruttare al massimo il breve periodo di tempo disponibile, con l’aggiunta di decine di dipendenti dell’azienda trevigiana Grigolin che si occuperanno del sedime (Impresa Pizzarotti ha infatti verificato la disponibilità di manodopera qualificata a Oslo, facendo affidamento sull’esperienza della società controllata SaPi Nor). Per gestire l’afflusso di lavoratori, verrà allestito un ampio campo-base con prefabbricati, dove gli addetti potranno alloggiare.

Il parere del Cio

Ad esprimere tutto il suo scetticismo è Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera: “In questa storia – aggiunge – ci perde Cortina e la sua valle, ma anche tutto il parlamento che aveva votato alla unanimità un nostro ordine del giorno che chiedeva un’alternativa a questo progetto. E poi i sostenitori della pista a Cortina fanno i conti senza l’oste, si potrebbe dire. Mentre Giorgetti è già pentito, e fa bene, gli entusiasmi per i lavori della pista da bob, che peserà sulle casse dello Stato e porterà nuova distruzione ambientale, devono misurarsi con il parere del Comitato olimpico internazionale che ancora non si è espresso”.

Redazione

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