Inflazione e rincari non hanno spento lo spirito natalizio. I consumi del Natale 2023 si allineano al 2022 e il panettone artigianale milanese si conferma il re delle feste. Questa è in estrema sintesi la stima per i consumi di questi ultimi giorni dell’anno.

Inflazione e tredicesima 2023

La tredicesima è stata erosa dall’inflazione annuale e da una serie di costi e tariffe in aumento. È rimasta solo una piccola parte per i regali, il 18/20%. Non di più. Il grosso, il 25 per cento, serve infatti per pagare tasse e bollette. Il 23 per cento è destinato a coprire le spese per la casa e il resto alle spese per la famiglia. L‘ammontare del volume delle tredicesime per il 2023 è di circa 50 miliardi a livello nazionale, secondo l’Ufficio studi di Confcommercio.

Una tredicesima 2023 con valori in crescita, ma i cui benefici sui consumi natalizi sono appunto assorbiti dall’inflazione, accrescendo quell’effetto di freno che, con un minor impatto, si era già avuto l’anno passato. È la fotografia generale emersa dalle rilevazioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Al lordo dell’inflazione, la tredicesima di quest’anno per Milano, Monza Brianza e Lodi pesa 4 miliardi e 337 milioni di euro (nel 2022 erano 4 miliardi e 125 milioni secondo i valori statistici correnti aggiornati). Il tasso d’inflazione si attesta, nel 2023, al 6,2% con una ricaduta sui consumi, al netto dell’inflazione, del – 1,1% rispetto al 2022.

Regali di Natale 2023 e alimentari: la spesa degli italiani

Per quanto riguarda invece i regali di Natale la previsione è di una spesa pari a 8 miliardi a livello nazionale. Le spese di Natale risultano in linea con il 2022 nonostante rincari, spese fisse e inflazione – seppur in discesa negli ultimi mesi – abbiano, come detto, consumato buona parte delle tredicesime. Secondo le rilevazioni della rete associativa della Confcommercio milanese si sono registrati anche casi di incremento nelle vendite. L’andamento positivo riguarda in particolare il sentiment del settore del lusso con un +10% e uno scontrino medio intorno ai 1.000 euro.  In generale lo scontrino medio “natalizio” si attesta, invece, fra i 120 e i 150 euro.

Bene anche la ristorazione che registra una crescita del 20% dei fatturati a dicembre di ristoranti e bar pasticcerie rispetto al 2022. In generale, Fipe Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) stima che saranno 5,4 milioni gli italiani, ma non mancano anche i turisti stranieri, che sceglieranno di festeggiare il Natale in uno dei 90.000 ristoranti del Paese aperti il 25. Il dato è in crescita del 10,2% rispetto al Natale 2022. Una spesa complessiva di 400 milioni di euro, il 15% in più rispetto all’anno precedente. In crescita,  a Milano, anche pranzi, cene, aperitivi aziendali: +30% con un prezzo medio a persona che va dai 40 euro di bar e pasticcerie agli 80 euro dei ristoranti.

Trend negativo, invece, nelle gastronomie milanesi dove i consumi per Natale sono in calo rispetto allo scorso: – 15%. Non si rinuncia, comunque, alla classica tavola natalizia completa, seppur con minor spesa. Spesa che può variare fra i 120 e i 200 euro.  Più sofferente la regalistica aziendale dell’alimentare con un decremento fra il -20 e -25% rispetto al 2022 e una spesa media bassa, che non supera i 25 euro.

Il panettone artigianale si conferma il re delle feste con vendite stabili rispetto al 2022. L’80% dei consumatori milanesi preferisce il panettone al pandoro. Carte regalo e abbonamenti a piattaforme streaming risultano, invece, i regali più acquistati online. Le guide turistiche segnalano un dicembre in linea con il 2022 con una crescita, in particolare, di turisti sudamericani, ma con meno statunitensi. E secondo i numeri di SWG per Confturismo per gli italiani che andranno in vacanza diminuiscono i giorni e il budget. E si rimane più spesso vicino a casa. Spesa media stimata: 345 euro.