“Se qualcuno vuole revocare la concessione ad Autostrade per la vicenda del ponte Morandi si presenti in Parlamento con un disegno di legge. Il Parlamento è sovrano: si discuterà e la maggioranza deciderà. Ma utilizzare il Milleproroghe aprendo un potenziale caos normativo e facendo crollare la fiducia degli investitori esteri sull’Italia è roba da azzeccagarbugli di provincia”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi in un’intervista a Repubblica.
“Torniamo all’Abc – aggiunge Renzi- nel milleproroghe ci vanno le proroghe, non le brillanti intuizioni di qualche demagogo”.

L’ex presidente del Consiglio lancia poi un messaggio chiaro al Governo, di cui Italia Viva fa parte: “Io non credo che Conte sia un punto di riferimento per i progressisti. È il premier, lo rispetto, ma ricordo le sue frasi sul populismo, sul giustizialismo, sulla Diciotti, sul reddito di cittadinanza, su quota 100. Se però per Zingaretti Conte è l’uomo giusto, amici come prima. Per noi non lo è stato, non lo sarà: con lui governiamo in condizioni emergenziali”. 
Anche il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova,  è critica sul tema delle concessioni autostradali e ha guidato l’offensiva di Italia Viva in Consiglio dei ministri contro le misure introdotte nel decreto Milleproroghe.
Per Bellanova, che ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera, il “Milleproroghe proroga. Non introduce nuove norme con effetto immediato, peraltro senza aver istruito un lavoro precedente di confrontoeverifica all’interno della maggioranza sulla bontà dei provvedimenti. È un vizio che alcuni devono levarsi”. Per Bellanova, inoltre, “non si cambiano le regole in corso d’opera, dando al mondo l’idea di un Paese totalmente inaffidabile, è un normale principio di civiltà giuridica. È già accaduto con Ilva ma qui, per come era stata concepita inizialmente la norma, di cui peraltro non conosciamo ancora il testo definitivo, l’effetto si sarebbe addirittura moltiplicato”.
Trai motivi del dissenso anche il fatto che “non si possono approvare provvedimenti confusi che per essere inquadrati correttamente rimandano implicitamente ad altre norme che restano sullo sfondo e non vengono toccate, modificandone in modo rilevante solo gli effetti applicativi. Per il ministro di Italia Viva, inoltre, “se si vuole discutere delle concessioni autostradali lo si faccia alla luce del sole, noi non ci tireremo indietro. Quel provvedimento è arrivato stanotte alle due: qual era l’urgenza per dover fare lavorare i tecnici di notte? Non stavamo mica dichiarando guerra a un altro Paese”.
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