L’udienza di reclamo per la revoca del 41 bis a Raffaele Cutolo è stata fissata il prossimo 2 ottobre innanzi al Tribunale di Sorveglianza di Roma.

Dopo la denuncia del Riformista, che nei giorni scorsi ha sottolineato i dieci mesi di attesa trascorsi dal reclamo presentato dall’avvocato Gaetano Aufiero, difensore dell’ex boss della Nuova Camorra Organizzata (che in galera ha scontato, fino ad ora 57 dei suoi quasi 80 anni),  dopo il decreto di proroga del carcere duro emesso dal ministero della Giustizia lo scorso 11 settembre 2019.

A un anno esatto dal primo reclamo inviato da Aufiero, è arrivata finalmente la risposta dei magistrati del tribunale di Sorveglianza capitolino. Autorizzato anche l’ingresso di uno psichiatra di parte mentre è stato rigettato quello relativo a un secondo medico, un geriatra di Parma, indicato dallo stesso legale.  “Vedo comunque il bicchiere mezzo pieno anche se non ho capito il perché del rifiuto” commenta Aufiero che aggiunge: “Grazie all’intervento del vostro giornale e ai documenti dell’Unione Camere Penali, sia nazionale che di Napoli e Avellino, dove sono iscritto, qualcosa si è finalmente mosso e all’antivigilia di ferragosto il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma ha risposto dopo le numerose istanze inviate (anche per conoscenza al Csm e al ministero della Giustizia). Ero quasi diventato uno stalker” spiega Aufiero.

“Non credo alle coincidenze e ribadisco che quando si crea un movimento rappresentato da voi media e dalle nostre associazioni di categoria, un magistrato serio, anche se appisolato, non può non fare nulla. Questo significa che qualcosa funziona ancora”. Anche la data scelta (2 ottobre) per discutere il reclamo non è una coincidenza per Aufiero: “E’ la festa degli angeli custodi, speriamo che quel giorno sia la festa degli angeli della giustizia“.

LE CONDIZIONI DI CUTOLO – L’ex boss è ricoverato in ospedale a Parma da diverse settimane a causa di un quadro clinico compromesso in seguito a diverse patologie che si porta dietro da decenni.

“Insieme allo psichiatra napoletano da me indicato, andrò a verificare se quello che ha scritto la direzione sanitaria del carcere di Parma 20 giorni fa (Cutolo “è orientato nel tempo e nello spazio, è perfettamente presente a se stesso) corrisponde con gli attuali sintomi inconfutabili di demenza senili, confermato anche dal primario del reparto”. Sarà lo psichiatra a verificare a quando risale la forma di demenza.

Cutolo intanto è allettato e non può avere contatti fisici nemmeno con la moglie. “Quando è andata a trovarlo in ospedale sono stati messi tra loro suppellettili per evitare che la donna lo accarezzasse o gli prendesse la mano. Tutto questo – commenta Aufiero – è inumano. Lei non sa manco se lo rivedrà vivo la prossima volta”.

Lo scorso 7 agosto Immacolata Iacone si è ritrovata davanti una persona con la mente quasi completamente offuscata: ha confuso la donna con la propria cognata, moglie di suo fratello, deceduta 8 anni fa; ha affermato di aver sposato la propria moglie ad Ottaviano, laddove invece le nozze furono celebrate presso il Carcere dell’Asinara; non ricordava che il fratello di sua moglie fosse stato ucciso.

“Cosa c’entra il 41 bis con tutto questo? La stessa cosa è stata fatta qualche anno fa con Provenzano. Era un vegetale ma negarono ai suoi familiari di salutarlo con affetto prima che morisse”.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.