Questa mattina Piazza del Campidoglio è diventata lo scenario della manifestazione “La patria è bella e grazie a noi pulita”, promossa da Ugl Partecipate servizi ambientali (Ugl Psa). Con un gesto simbolico gli operatori delle partecipate Ugl e gli aderenti all’iniziativa hanno pulito la piazza, con l’obiettivo di lanciare “un segnale positivo e propositivo alla cittadinanza” e chiedere con urgenza “scelte immediate e condivise per il Paese”.

LE RICHIESTE

Siamo stanchi di essere il capro espiatorio di politici e partiti – spiegano dal sindacato – comprendiamo il disagio dei romani ma la colpa non è nostra”. L’evento di oggi si propone, secondo quanto dichiarato,  di “avviare un confronto sui principali problemi che attanagliano i servizi pubblici essenziali, la prossima transizione energetica e l’art. 177 del Codice degli appalti.” Ma anche di valorizzare il lavoro degli operatori contro le logiche del ribasso e valutare i rischi che si aprono per il comparto con la transizione ecologica.

Sono mesi che denunciamo la situazione in cui versa Roma – dichiara Ermenegildo Rossi, segretario generale dell’Ugl Roma e provincia, presente con i lavoratori in piazza – oggi manifestiamo perché sono anni che sporcizia e degrado invadono la città che anche a livello internazionale viene giudicata sporca”. In merito alla gestione Ama da parte della giunta del Movimento Cinque Stelle, Rossi ha aggiunto: “Con i continui cambiamenti di amministratori delegati e cda non c’è una visione strategica di come salvare la Capitale dalla spazzatura”. Non è mancata la denuncia per ciò che riguarda le condizioni dei lavoratori: “Sono indecorose, non c’è organizzazione– ha spiegato il segretario generale Ugl Roma. –I lavoratori sono i primi a voler vedere Roma pulita ed è per questo che sono scesi in piazza”. Presente alla manifestazione anche Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.

 

Mariangela Celiberti

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