Nel weekend la situazione è tracollata. L’allarme rifiuti a Roma sta deflagrando ora dopo ora. Una situazione di rischio acuita dal caldo: con le temperature sopra i 30 gradi i cassonetti diventano vere e proprie bombe batteriologiche e c’è il rischio dell’emergenza sanitaria. Per questo motivo il Prefetto ha convocato d’urgenza per oggi un vertice sul caos Roma.

SCIOPERO DELL’AMA

A complicare la situazione ci si è messo anche lo sciopero indetto dalle sigle sindacali dei netturbini per mercoledì: un colpo ferale perché durante la festa dei santi Pietro e Paolo di domani la raccolta sarebbe comunque ridotta. Per mercoledì dovrebbero essere assicurati i servizi minimi di raccolta mentre per domani, giornata festiva nella Capitale, le stesse sigle non avrebbero aderito alla richiesta di accordo da parte di Ama che sta cercando volontari per poter venire incontro alle esigenze dei romani. Il Prefetto tenterà la mediazione ma non è esclusa l’ipotesi della presentazione.

COMMISSARIO STRAORDINARIO

Vista l’incapacità di Comune e Regione di gestire l’emergenza e di rimpallarsi responsabilità sulla pelle dei cittadini il ministero sta scegliendo un commissario straordinario ad hoc: non sarà né una figura politica, né tantomeno il prefetto (come accaduto in passato) ma un tecnico di campo. Avrà il delicato compito di trovare innanzitutto l’area per realizzare l’impianto di trattamento (non chiamatela discarica) e portare alla normalità il ciclo di smaltimento. Che detta così sembra facile: in realtà sono 10 anni che ci provano tutti ma non c’è ancora riuscito nessuno. Appena si mormora l’area scelta i comitati fanno le barricate. Ora però la situazione è davvero al limite e potrebbe profilarsi una scelta tipo Napoli 9 anni fa: quando l’esercito fu inviato in Campania per sedare le rivolte anti-discarica.

PROTEZIONE CIVILE

In attesa del Commissario il presidente della Regione potrebbe firmare un provvedimento per inviare la Protezione civile a supportare Ama nella raccolta dei rifiuti. Un’extrema ratio che potrebbe diventare anche un caso politico per le amministrative: già  perché la patata bollente dei rifiuti peserà e non poco sul voto. La Raggi in questo senso, anche se bisogna sottolinearlo le sue responsabilità sono al 50% proprio con Zingaretti, potrebbe risentire pesantemente dell’emergenza rifiuti in estate. Sicuramente nel balzello tra Comune e Regione chi ha meno voce in capitolo è lei ma, allo stesso tempo, agli occhi dei cittadini è la sola responsabile del disastro ai cassonetti.

CALENDA CARICA

“L’intervento della Protezione Civile sulla situazione dei rifiuti a Roma non è più procrastinabile. Regione, Comune e Ama hanno fallito. I romani non meritano questo scempio. La questione è diventata nazionale. Parliamo della Capitale d’Italia. Il Governo agisca”. Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, candidato sindaco di Roma per la lista civica Calenda sindaco. Poi l’affondo su Gualtieri: «Mentre Roma affonda nei rifiuti Gualtieri propone un’agenzia per gli investimenti e un tavolo per il giubileo. La propensione alla fuffa è pericolosamente forte». Twitta Carlo Calenda, rilanciando sul social network l’intervista del candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri a «Il Messaggero».

I PROVVEDIMENTI DELLA SINDACA

La situazione in cui riversa Roma non piace alla Sindaca Virginia Raggi, che ha deciso di avviare nuove misure per accelerare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. La prima cittadina ha chiesto di predisporre un’ordinanza urgente, utilizzando poteri commissariali, per imporre la riapertura della discarica di Albano Laziale. E nell’avviare tale provvedimento, non lesina accuse verso la Regione Lazio, cui riconosce solo “L’inerzia che ci costringe a questa decisione per evitare il peggioramento della crisi e conseguenze igienico-sanitarie per i cittadini”.
Con la riapertura della discarica in provincia di Roma, Raggi spera nel conferimento potenziale di 200 mila tonnellate di rifiuti. Nelle ultime settimane, la Sindaca ha chiesto ripetutamente la riapertura delle discariche presenti nel Lazio e ancora capienti, in modo da offrire sbocchi per il conferimento dei rifiuti, che restano in strada per la mancanza di siti dove smaltirli. Ma la prima cittadina della Capitale punta ancora il dito verso l’amministrazione regionale di Zingaretti. “Su cinque discariche previste dalla Regione, soltanto due sono attive. E ad agosto chiuderà anche quella di Civitavecchia. Non hanno pensato a una alternativa seria. Scaricano i problemi e la loro inefficienza sugli altri”, ha detto la sindaca spiegando le motivazioni alla base della scelta.

LA REGIONE: DALLA RAGGI PAROLE ASSURDE

La Regione Lazio si assumerà le sue responsabilità sulla questione rifiuti. Lo dichiara in una nota l’assessore al ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani. «Al termine di una riunione convocata dal prefetto di Roma anche con la partecipazione dell’assessore ai rifiuti del Comune di Roma Katia Ziantoni e dell’amministratore della società Ama Stefano Zaghis, la sindaca Raggi ha rilasciato dichiarazioni assurde sull’emergenza rifiuti, annunciando provvedimenti non comunicati alla riunione in Prefettura. Ennesimo segnale della drammatica confusione e approssimazione che regna in Campidoglio – sostiene l’assessore Valeriani -. In questi anni la Regione Lazio ha aiutato Roma in tutti i modi, ma soprattutto in questi mesi ha tentato di evitare l’emergenza rifiuti nella capitale e si è fatta carico, con le altre province laziali, di accogliere e gestire i rifiuti romani – aggiunge Valeriani -. Questo perchè l’amministrazione comunale in questi 5 anni non ha compiuto alcuna scelta che servisse a risolvere davvero la questione rifiuti, rifiutandosi di adempiere alle proprie competenze stabilite per legge. Il risultato è una città piena di rifiuti e una tassa, che pesa sulle tasche dei romani, tra le più alte in Italia a causa della necessità di conferire i rifiuti altrove, visto che Roma, la capitale d’Italia, non è autosufficiente. Senza contare la raccolta differenziata ferma da anni al 45 per cento. Anche questa volta la Regione Lazio si assumerà le sue responsabilità accogliendo la richiesta unanime dei partecipanti alla riunione istituzionale di prorogare l’ordinanza che prevede il conferimento dei rifiuti romani nella discarica di Viterbo. Ora la Raggi dimostri di essere sindaco e individui i siti sul territorio comunale dove realizzare gli impianti necessari alla chiusura del ciclo dei rifiuti», conclude l’assessore.

LE REPLICHE DELL’OPPOSIZIONE

La questione rifiuti è ormai l’asso da giocare nella partita delle elezioni amministrative. Sul caso si esprime il leader della Lega Matteo Salvini, che paragona la gestione dei rifiuti nella Capitale con quella di altre città. “Sui rifiuti i litigi e le incapacità di Raggi e Zingaretti sono nocivi per la salute dei cittadini di Roma: basta! Cassonetti e strade piene, mentre ovunque in Italia e nel mondo i rifiuti sono una risorsa, diventano energia e calore a basso costo, perché a Roma no?”, ha detto Salvini.

Più carico, invece, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, che sottolinea come il caos dei rifiuti sia una brutta pubblicità nel mondo per l’Italia e per una città turistica come Roma, che è. secondo Calabria, “Di nuovo precipitata in una crisi profonda. Proprio nell’estate in cui l’attrattività turistica della Capitale dovrebbe essere massima, al pari della salubrità della città, Roma viene attraversata dai miasmi che mettono a repentaglio la salute dei cittadini”.

Franco Pasqualetti

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