Chiusure, restrizioni e stretta agli spostamenti dal 21 dicembre al 6 gennaio. È passata la linea dura nel Consiglio dei Ministri che nella notte ha dato l’ok al nuovo dpcm sull’emergenza coronavirus. Il dpcm dalla durata più lunga dall’inizio dell’emergenza, come aveva anticipato il ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia. E la palla adesso passa proprio alle Regioni: in giornata gli incontri con i governatori e la Conferenza Stato Regioni. Si preannunciano colloqui pieni di tensione e di scontri con l’esecutivo. Perché le nuove restrizioni potrebbero aggiungere sofferenza alla sofferenza già patita da alcune categorie di lavoratori. E lo faranno ancora maggiormente nel periodo natalizio. È il caso per esempio delle attività di ristorazione.

LE ZONE – L’ultimo dpcm aveva istituito diverse aree di rischio coronavirus, con chiusure e restrizioni differenziate. Anche in quel caso le critiche della categoria erano state numerose. In Zona Gialla i bar e i ristoranti chiudono alle 18:00, con la possibilità di continuare il servizio di consegna a domicilio senza restrizioni e l’asporto fino alle 22:00. In Zona Arancione, a rischio intermedio, i bar e ristoranti restano chiusi sette giorni su sette con consegna a domicilio senza limiti e asporto consentito fino alle 22:00. Stesse misure per le Zone Rosse, quelle a rischio contagio più elevato.

IL DPCM – Il nuovo dpcm, secondo quanto trapelato in queste ore, dovrebbe permettere l’apertura di bar e ristoranti nelle Zone Gialle con chiusura alle 18:00. Via libera al pranzo fuori dunque: resterebbero in vigore le restrizioni disposte per la Zona a minor rischio di contagio. È anche vero però che il ministro Boccia ieri ha dichiarato che entro 15 giorni tutta l’Italia potrebbe essere Gialla. Stessa anticipazione dal ministro alla Salute Roberto Speranza, che ha sottolineato le limitazioni e i divieti agli spostamenti tra Regioni e tra Comuni nei giorni del 25 dicembre, 26 dicembre e 1 gennaio. Sarà difficile, o almeno sconsigliato, anche organizzare i soliti cenoni con tutta la famiglia. La raccomandazione è quella di trascorrere le occasioni soltanto con i conviventi e i parenti stretti. Potrebbe essere inserita nel decreto una nuova raccomandazione: massimo 10 persone a tavola. Gli alberghi resteranno aperti e via libera molto probabilmente anche alle strutture di montagna. La firma del dpcm, che dovrebbe entrare in vigore domani, dovrebbe arrivare in giornata e quindi togliere tutti i dubbi.

Redazione

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