Una scia di devastazione da Nord a Sud
Roghi e blackout: è ancora emergenza. L’Italia nella morsa del maltempo e delle fiamme

Il maltempo ha lasciato una scia di devastazione da Nord a Sud, ma con il passare delle ore l’Italia si appresta a tornare a piccoli passi verso la normalità. La circolazione in diverse zone risulterà difficile ancora per qualche giorno, ma i grandi sforzi messi in campo hanno consentito quasi ovunque di sgomberare le carreggiate dagli alberi caduti e di mettere in sicurezza gli edifici pericolanti.
In Lombardia è stata ripristinata la fornitura di energia elettrica anche nelle ultime aree interessate dai disagi. Una fase di normalizzazione che tuttavia non corrisponde a una totale assenza di ulteriori eventi da monitorare con grande attenzione. A Milano i Vigili del Fuoco hanno trascorso una notte “infernale”, senza fermarsi un momento per far fronte alle oltre 350 richieste d’intervento che si sono accavallate al centralino. Nel giro di 24 ore sono stati effettuati circa 280 intervenenti, mettendo in campo 140 uomini e 35 mezzi di soccorso.
In Veneto si stimano danni per un centinaio di milioni: la Regione è pronta a chiedere al governo lo stato di calamità per l’agricoltura. Il governatore Luca Zaia ha trasmesso al presidente Giorgia Meloni la richiesta dell’attivazione dello stato di emergenza nazionale.
In Puglia si teme che il vento di maestrale possa alimentare la ripresa dei roghi. Sono andati in fumo circa 1.400 ettari tra macchia mediterranea, bosco e pascoli. Si può già calcolare un danno di circa 14 milioni di euro.
Quasi mille gli incendi verificatisi in Sicilia, con una superficie boscata incendiata di 693 ettari. Si parla di ben 60 milioni di euro di danni. Criticità a Palermo, Catania, Siracusa e Messina, tra roghi ancora attivi e allarme blackout. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha contattato telefonicamente il governatore Renato Schifani per esprimere solidarietà alla popolazione e per essere aggiornato sul quadro degli incendi nell’Isola: è stata l’occasione per dichiararsi disponibile a eventuali interventi, anche in prima persona, se necessari. Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale; al governo ha chiesto di riconoscere lo stato di emergenza per gli incendi e l’eccezionale ondata di calore.
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