Rula Jebreal non ce l’ha con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che l’ha querelata, e sente già odio contro la nuova segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. La giornalista e docente universitaria ha rilasciato una lunga intervista a Style de Il Corriere della Sera, un’intervista a tutto campo. Ha appena compiuto 50 anni e ha appena pubblicato un libro: Le ribelli che stanno cambiando il mondo, edito da Longanesi, in cui racconta nove storie di emancipazione al femminile. Come la genetista Elena Cattaneo, la giornalista Ghada Oueiss, l’attivista afghana Chékéba Hachemi, sua sorella maggiore Rauia “nata da una violenza, abbandonata da nostra madre Nadia, cresciuta da nonna Fatima, per sopravvivere ha dovuto impedire a un passato di cui non era responsabile di determinare il suo futuro”.

Palestinese, nata ad Hajfa, cresciuta in un orfanotrofio a Gerusalemme Est dell’attivista palestinese Hind al-Husseini. Ha studiato lingua e letteratura inglese. Con una Borsa di studio si è trasferita a Bologna, dove ha continuato a studiare e dove ha cominciato a collaborare con Il Resto del Carlino. La sua carriera da giornalista è continuata in altri quotidiani e a La7, con un occhio sempre rivolto alle crisi del mondo mediorientale. Ha condotto diverse trasmissioni e pubblicato libri, ricevuto la cittadinanza italiana quando Presidente della Repubblica era Carlo Azeglio Ciampi.

Ha sposato un imprenditore ebreo americano, è docente universitaria, vive nell’Upper East Side di New York. “Non nego di fare una vita agiata, ma non vedo perché una donna benestante non possa avere un impegno professionale e sociale. Se sei bella e ricca devi stare tutto il giorno in spiaggia alle Bahamas?”. Anche suoi ex amici e collaboratori giudicano e descrivono come una ricca e privilegiata. “Santoro non condanna Putin, né la sua guerra di aggressione, né i suoi massacri. Con questi amici, o ex amici, abbiamo difeso per anni diritti umani e civili. Mi chiedo se anche loro ci credevano davvero, visto che oggi tacciono quando a calpestarli è il Cremlino. Credono nel diritto internazionale? O era semplicemente antiamericanismo?”.

Quando lo scorso settembre aveva scritto un post in cui citava l’arresto del padre della premier per droga, la premier l’ha querelata. “Non credo di dover fare un passo indietro. Con quelle parole non volevo attribuirle le responsabilità di suo padre. Volevo dirle: smetti di fare dei clandestini tutta l’erba un fascio. Di usare un caso di stupro commesso da un illegale per marchiare un intero fenomeno migratorio di gente che fugge dalle guerre civili o dalla povertà estrema. Perché altrettanto potrebbe essere fatto contro di te, e accusarti di crimini che non hai commesso”.

Percepisce invece odio intorno e contro Elly Schlein. “Temo violenza anche contro il team della nuova leader del PD” e cita l’avanzata delle destre e la sottovalutazione del caso, per esempio, di Luca Traini che nel 2018 sparò nel mucchio, contro un gruppo di migranti a Macerata, e che ispirò le azioni di un attentatore in Nuova Zelanda. “C’è una sola Rula: quella che nel 2020 è andata al Festival di Sanremo a raccontare la sua storia e quella di sua madre violentata due volte. Da un uomo e da una società che l’ha isolata spingendola al suicidio. Sono una giornalista, racconto fatti, ma la realtà a volte è sgradevole, smonta altre narrazioni. E allora vieni dipinta come attivista, spinta verso un ruolo di parte. A Sanremo, dove sono andata a rivendicare il diritto delle donne di non essere molestate, violentate, da destra volevano che fosse data la parola anche a un oppositore delle mie tesi. La Rai chi avrebbe dovuto invitare? Uno stupratore?”.

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