La leader di Fratelli d’Italia e probabile prossima Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha querelato la giornalista Rula Jabreal. “Durante la campagna elettorale Giorgia Meloni, la nuova premier italiana, ha promosso il video di uno stupro insinuando che i richiedenti asilo sono criminali che vogliono rimpiazzare i cristiani bianchi. Ironicamente, il padre di Meloni è un noto criminale colpevole di traffico di droga che è stato detenuto in carcere”, aveva postato in inglese sul suo canale Twitter la giornalista.

Il riferimento era alla notizia emersa ieri da media spagnoli: Francesco Meloni, deceduto da tempo, secondo quanto ricostruito dal giornale Diario de Mallorca, si trasferì alle Canarie e inizio a gestire un ristorante e due aziende prima di essere arrestato nel settembre del 1995 agli agenti del Servizio di sorveglianza doganale nel porto di Maó, a Minorca. L’uomo venne sorpreso con 1.500 chili di hashish sulla barca a vela “Cool star” mentre era insieme a due figli nati da un’altra relazione e al genero. La notizia era stata citata da tutti i media italiani.

 

“La Meloni non è colpevole dei crimini commessi da suo padre, ma spesso sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati, descrivendoli minaccia alla sicurezza, In una democrazia ci sono responsabilità individuali, NON colpe/punizioni collettive”, ha aggiunto in italiano Rula Jabreal. I post della giornalista hanno attirato subito una valanga di polemiche. Meloni, all’epoca dei fatti, era appena 18enne, da sette non aveva più ogni rapporto con il padre che aveva lasciato la famiglia quando la leader di Fdi era ancora in fasce. La madre della politica, Anna Paratore, ha cresciuto lei e la sorella Arianna da sola.

Giorgia Meloni ha fatto sapere di aver denunciato la giornalista con un post sui social: “Il tatto della stampa italiana che racconta dei guai di mio padre, ma omette nei suoi titoli roboanti un elemento fondamentale. Tutti sanno che mio padre andò via quando avevo poco più di un anno. Tutti sanno che ho scelto di non vederlo più all’età di undici anni. Tutti sanno che non ho mai più avuto contatti con lui fino alla sua morte. Ma poco importa, se i ‘buonisti’ possono passare come un rullo compressore sulla vita del ‘mostro’. Evidentemente tra le tante cose che non valgono per me c’è anche il detto ‘le colpe dei padri non ricadano sui figli’. Ps. Signora Jebreal, spero che potrà spiegare al giudice quando e dove avrei fatto la dichiarazione che lei mi attribuisce”.

Rula Jabreal ha nuovamente ribadito in un altro post: “Anche la stampa anglosassone ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump. Ripeto, le responsabilità penali non ricadono mai su terzi. Ciò che evidenzio è che la propaganda politica della Meloni e Trump molto spesso, criminalizza una intera categoria & fomenta odio”. Non è servito a placare la polemica. I suoi post sono stati criticati anche da esponenti politici non di destra come Carlo Calenda di Azione e Stefano Buffagni del Movimento 5 Stelle.

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