Il parere
Saluto romano commemorativo non ha senso: solleva interrogativi e perplessità sul contrasto ai fenomeni neofascisti
La sentenza della Cassazione sul “saluto romano” solleva molti interrogativi e perplessità. Infatti mentre cresce il rischio di fenomeni eversivi di carattere neofascista si assume un orientamento che rende meno efficace il contrasto a questo fenomeno. Certo, la previsione costituzionale riguarda il divieto della ricostituzione, in qualsiasi forma, del Partito Fascista ma per rendere efficace quella previsione, e i successivi provvedimenti legislativi che la applicano, a partire dalla legge Scelba, occorre individuare strumenti normativi efficaci.
La legge Scelba negli anni si è prestata a diverse interpretazioni. E poi è cambiato il contesto con il passare del tempo, pensiamo solo al ruolo dei social. In altri paesi europei, pensiamo alla Germania, la normativa è cogente e di chiara ed immediata applicazione. Abbiamo presentato una proposta di legge nella scorsa legislatura e l’abbiamo ripresentata in questa. L’obiettivo della proposta di legge è di colmare alcune lacune del nostro ordinamento, da cui discende che, ad esempio, è punibile chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche, solo nella misura in cui tali attività, anche per le modalità con cui sono poste in essere, lascino presagire la possibile riorganizzazione del Partito Fascista.
A fronte di una grave recrudescenza di episodi, aggressioni e violenze di matrice apertamente fascista o nazifascista, come il grave episodio di devastazione ai danni della Confederazione generale italiana del lavoro avvenuto a Roma nell’ottobre 2021, verificatosi a seguito di una capillare attività di propaganda di idee fondate sull’esaltazione dei metodi eversivi dell’ordinamento democratico propri dell’ideologia fascista o nazifascista, ci è parso opportuno integrare le leggi speciali già esistenti nel nostro ordinamento con una nuova fattispecie penale che consenta di punire tale propaganda di idee fondate sull’esaltazione dei metodi eversivi, anche laddove non realizzi un pericolo concreto e attuale di immediata riorganizzazione del Partito Fascista.
Abbiamo previsto un aumento di pena fino a un terzo se il fatto è stato commesso con l’utilizzo di strumenti telematici o informatici: non c’è dubbio, infatti, che la propaganda di determinate condotte abbia ormai trovato un terreno privilegiato nelle nuove tecnologie, che consentono con pochi click di propagandare con grande velocità ed efficacia idee fondate sull’esaltazione dei metodi eversivi dell’ordinamento democratico propri dell’ideologia fascista o nazifascista a una platea di destinatari certamente sconosciuta ai tempi in cui fu approvata la legge Scelba. Prevediamo l’aumento della pena fino al doppio qualora in pubbliche riunioni vengano esposti emblemi o simboli riconducibili al partito fascista o al partito nazionalsocialista tedesco. Infine introduciamo una nuova fattispecie all’interno del decreto legislativo che disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato.
Il nuovo articolo stabilisce che in relazione alla commissione dei delitti relativi alla propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa e della propaganda dei metodi eversivi dell’ordinamento democratico propri dell’ideologia fascista o nazifascista, si applicano all’ente le sanzioni pecuniarie e interdittive previste dallo stesso decreto legislativo. Inoltre, se l’ente o una sua unità organizzativa è stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione di quei delitti si applica la sanzione dell’interdizione definitiva dall’esercizio dell’attività. Il mio auspicio è che tutti i gruppi parlamentari approvino questa proposta di legge, dimostrando così la capacità di unirsi intorno ai valori della nostra Costituzione, antifascista e democratica.
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