Il gesto di sfida e le coltellate sugli scogli
Sangue a Marechiaro, arrestato l’amico di Luigi e Antonio: fu lui a provocare la rissa per una foto sui social

Non solo il 15enne figlio di un boss della famiglia Lo Russo, arrestato per la rissa di Marechiaro di domenica 15 maggio anche un ragazzo di 18 anni, amico delle due vittime, Luigi e Antonio, gravemente feriti dalle coltellate ricevute dal giovane proveniente dal quartiere di Miano. Il maggiorenne è finito in carcere nelle scorse ore al termine di una lunga attività di indagine della Squadra Mobile di Napoli e coordinata dalla Procura.
Sarebbe stato proprio il 18enne, residente nel quartiere di Materdei come il 17enne e il 16enne feriti, a scatenare la rissa nata per futili motivi relativi a dissidi sui social avvenuti quasi un anno prima. Il ragazzo quella domenica riconobbe la ‘paranza‘ rivale di Miano, “colpevole” nelle settimane precedenti di una irruzione nella piazza Scipione Ammirato dove si trova la metropolitana di Materdei con tanto di foto pubblicata sempre sui social network.
Una sorta di provocazione, in una zona non di loro ‘competenza’, mal digerita dal 18enne che diede il via alla domenica di sangue di Marechiaro dove gli amici Luigi e Antonio, denunciati per rissa, rimasero gravemente feriti dalle coltellate scagliate dal 15enne di Miano, intervenuto in soccorso di un amico. Ricoverati all’ospedale San Paolo e all’ospedale Fatebenefratelli i due giovani vennero dimessi dopo qualche giorno.
Il 18enne riportò invece lievi escoriazioni guaribili in 15 giorni. Le indagini hanno subito un’accelerata nelle ultime settimane grazie alle numerose testimonianze raccolte dagli agenti della Squadra Mobile, guidati dal dirigente Alfredo Fabbrocini, e alle verifiche effettuate sui cellulari dei protagonisti della rissa. Contribuito prezioso anche dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e acquisite dopo l’episodio di violenza.
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