Si erano ‘mescolati’ tra i turisti, dotati di bagagli, occhiali da sole, cappello di paglia e persino un barboncino al guinzaglio, nel tentativo di passare inosservati. Per undici migranti tunisini neanche l’utilizzo del metodo ‘innovativo’ ha permesso di fuggire ai controlli della Guardia costiera di Lampedusa, che lunedì li ha intercettati al molo di Madonnina, dove avevano attraccato.

Gli undici migranti, tra cui tre donne, sono stati condotto quindi nell’hotspot assieme alle centinaia di altri migranti che hanno raggiunto l’isola negli ultimi giorni nel tentativo di trovare fortuna e rifugio in Italia e in Europa.

Proprio la foto degli undici migranti tunisini è diventata un simbolo dell’emergenza che da giorni vive l’isola di Lampedusa, alle prese con una ondata migratoria che ha spinto il ministro dell’Interno Lamorgese a parlare apertamente di “flussi incontrollati” dalla Tunisia e dell’arrivo di migranti come “serio problema legato alla sicurezza sanitaria nazionale”.

Una delle tre donne sbarcata come una finta turista è stata anche intervistata da News Mediaset, ricostruendo il viaggio verso Lampedusa dall’Africa: “Abbiamo comprato, tutti quanti, una barca. Ognuno di noi ha dato un poco di soldi e abbiamo guidato per arrivare qua”.

Intanto proseguono anche oggi gli sbarchi a Lampedusa: a largo dell’isola sono state rintracciate dalle motovedette della Guardia costiera tra barche con a bordo 106, 13 e 9 migranti. Le persone sono state sbarcate al molo commerciale e poi portate all’hotspot dove gli ospiti presenti sono arrivati a 872 a fronte di una capienza massima prevista per 95.

 

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