Il post è stato pubblicato lo scorso 4 settembre. Virale lo è diventato nelle ultime ore, contemporaneamente al ritorno a scuola, dopo la chiusura per via dell’emergenza covid, in 13 Regioni italiane. Vasco Rossi aveva fatto gli auguri a tutti gli studenti per il ritorno in classe con uno scatto di altri tempi: 8 bambini che pur di arrivare a scuola attraversavano il fiume Panaro grazie a una carrucola. Un’altra epoca: il 1959. Il luogo: Guglia, piccolo comune sull’Appennino modenese.

Il cantante è originario di Zocca, piccolo paese nella stessa provincia in Emilia Romagna. Ha tirato fuori da qualche cassetto lo scatto e lo ha fatto accompagnare agli auguri e ad alcune considerazioni: “La scuola era l’unico ponte per aggrapparsi al futuro”, ha scritto. E poi ha citato lo scrittore francese Victor Hugo: “Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione” e condanna l’ignoranza.

“Saluto l’inizio delle scuole con questo scatto del 1959 che ritrae i bambini di Guiglia – ha scritto Rossi – piccolo comune ai primi rilievi dell’Appennino modenese, che per recarsi a scuola a valle dovevano attraversare il fiume Panaro con una carrucola. Ogni giorno. Perché la scuola era l’unico ponte per aggrapparsi al futuro. Perché, citando Hugo, «Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione» e condanna l’ignoranza. Buon anno scolastico!”

Insomma: Vasco Rossi è tra i pochi ad aver capito il compito della politica, della società, dell’istruzione contro e per prevenire la detenzione, il carcere, l’abbrutimento di condannati e della Giustizia stessa dalle sbarre. La soluzione è la scuola.

Il rocker di Zocca negli ultimi tempi si era parecchio speso sui social per ribadire l’importanza e il significato di utilizzare la mascherina e rispettare le distanze di sicurezza. In alcuni casi non si è tirato indietro davanti a schermaglie verbali con negazionisti o con scettici.

Vito Califano

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