Il caso a Pisa
Niente scuola per Fabrizio, bimbo down costretto a casa perché manca l’insegnante di sostegno

Il suo primo giorno di scuola post-Covid è saltato non per un improvviso caso di positività in classe o perché malato, ma perché non si è provveduto a nominare la maestra di sostegno. Fabrizio (nome di fantasia) è affetto da sindrome di down e per seguire le lezioni nella sua scuola in provincia di Pisa ha bisogno di un adulto accanto.
Come raccontato al Corriere della Sera dalla madre, la scorsa settimana ha partecipato ad una riunione tra genitori e preside durante la quale ha chiesto informazioni per il sostegno del figlio. La risposta sarebbe stata eloquente: “Abbiamo solo 2 maestre per 14 disabili”.
Con un bambino iperattivo come Fabrizio, la madre del bambino aveva infatti sottolineato che sarebbe stato difficoltoso rispettare le regole anti-Covid sul distanziamento. “Dalla scuola mi hanno assicurato che avrebbero risolto e ci hanno fissato un appuntamento con la preside per venerdì mattina alle 10. Mio marito e io abbiamo preso un permesso dal lavoro ma la preside non ci ha mai ricevuto – ha spiegato la mamma di Fabrizio al Corsera – mi è stato poi detto che non c’è stata la possibilità di organizzare un sostegno per mio figlio e consigliato di non portarlo a scuola lunedì e martedì, perché poi ci sarebbero state le elezioni e nel frattempo la scuola avrebbe cercato soluzioni”.
Quando però la madre dell’alunno ha chiesto di mettere per iscritto la risposta, ma le avrebbero risposto che “c’era stato un equivoco, e che non mi avevano mai detto di non portarlo a scuola”. La donna ha comunque deciso di tenerlo dalla nonna perché “da solo ci sarebbero stati problemi per il bambino”.
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