È domenica 1 maggio e tre amiche scelgono un locale di Ostia per un aperitivo sulla spiaggia. Il disco-pub è pieno, all’ingresso c’è la selezione: loro vengono respinte. Il motivo? Sono ‘troppo coperte’, poco sexy.“In questo locale non entrate, non avete i requisiti fisici” è la frase che tre ragazze si sono sentite rivolgere dall’addetto alla sicurezza. 

La prima a denunciare l’accaduto è stata la madre di una di loro, che si è sfogata sui social: “Sono indignata per quello che è successo. Un gruppo di ragazzi tra i 21 e 23 anni, alcuni del luogo, altri provenienti da Roma, respinti perché non avevano i requisiti fisici? Come possono arrogarsi il diritto di esercitare una tale discriminazione e farlo pubblicamente? Locali come questo andrebbero chiusi.”

La testimonianza

In un primo momento abbiamo pensato che potesse dipendere dall’età e così abbiamo sostenuto di essere maggiorenni, ma non è bastato” ha raccontato Eleonora, studentessa di Ostia al terzo anno di giurisprudenza, a Il Messaggero. “Abbiamo anche chiesto cosa intendesse per ‘requisiti fisici’, forse che non eravamo alte abbastanza? Così abbiamo anche creduto che il rifiuto a entrare potesse dipendere dal ‘dress code’ ma io avevo i tacchi e i jeans e una camicetta. Allora lì abbiamo capito che dipendeva da altro.

Dopo aver trascorso il pomeriggio in un altro locale, le ragazze sono tornate allo Shilling alla Rotonda- dove è avvenuto l’increscioso episodio- per parlare di nuovo con il bodyguard. “Avremmo dovuto mostrare di più il seno. Abbiamo chiesto se per entrare bisognasse essere più scollate – ha aggiunto Eleonora – e lì sia l’addetto alla sicurezza che il gestore intervenuto in difesa del buttafuori hanno annuito, anche sorridendo.” Quello che è successo “è stato molto umiliante”, ha aggiunto Eleonora, che ha deciso di parlarne per evitare che possa accadere di nuovo.

Alla fine le ragazze hanno deciso di non denunciare dopo aver ottenuto le scuse dal gestore del locale, arrivate in seguito a una lunga discussione e ‘una serie di battute poco felici’.

“Gesto di maleducazione da parte dello steward”

Fabio Balini, titolare e gestore dello Shilling di Ostia, ha replicato scusandosi. “La selezione non giustifica il fatto, ed è solo per evitare che entrino persone facinorose. In questo caso mi sembra sia stato più un gesto di maleducazione da parte dello steward” ha spiegato al quotidiano. “Se quelle cose che ha detto corrispondono al vero fanno vergognare e indignare anche me. Non ero presente, ma sono costernato del comportamento dello steward. Porgo per conto dello Shilling tutte le scuse del caso”.