Tutte le strade portano a Roma. Anche quelle della politica. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, va ospite di In Onda, La7, per nicchiare sul suo futuro: “Fare il leader in un soggetto nazionale? Non nego di avere passione per la politica”, apre. Poi frena: “Adesso ho un mandato, mi hanno da poco rieletto…”, sorride. Si intuisce dove stia puntando lo sguardo. Il suo mondo di riferimento non si rispecchia sic et simpliciter nel Pd. Esploso con Renzi, il fenomeno Sala sembra guardare al di là delle sigle di oggi, e forse a inventarne un’altra.

Nel capoluogo lombardo la Lista civica Sala capeggiata da Marco Fumagalli procede appaiata con Alleanza Civica di Franco D’Alfonso. E questo movimento, attento a non fare passi falsi, si starebbe facendo vedere e sentire a Roma. Non da solo. Avrebbe messo in piedi una cabina di regìa con i verdi “responsabili” di Edo Ronchi. Sulla scorta dell’esempio tedesco, l’ex ministro mira a dar voce a tutto il comparto e alle sensibilità civiche che puntano sulla sostenibilità. Un obiettivo ambizioso: “Costruire in Italia una forza politica verde elettoralmente consistente”, che per ora si è data il nome provvisorio di Alleanza per la Transizione ecologica. Il coordinatore nazionale è Danilo Bonato, direttore di ReMedia, consorzio che si occupa di rifiuti elettronici.

Da Sud si fa sentire l’eco del progetto di Claudio Signorile, che ha appena tenuto a Roma la sua prima assemblea nazionale: i centoventi delegati in rappresentanza di sette regioni meridionali hanno tenuto a battesimo Mezzogiorno Federato. Tra gli intervenuti, spunta D’Alfonso che lì parla a nome dei “Civici del nord”, ma nelle istituzioni affianca Sala come Delegato alla città metropolitana. “Non stiamo facendo un’operazione di immagine: questo nuovo soggetto politico vuole essere lo strumento di attuazione dell’articolo 117 della Costituzione che regola i poteri delle Regioni. Non si tratta di federare le istituzioni, ma i loro poteri- ha specificato Signorile nella sua relazione – Ed è per questo che alle prossime elezioni ci vogliamo essere, avendo sviluppato un sistema di collegamenti e che ritrova il riformismo e la piena coscienza delle risorse del Sud che possono essere gestite con grande opportunità e possono essere una grande occasione per tutta l’Italia”.

Il network di cui parla Signorile potrebbe essere quello che mette insieme Edo Ronchi, Beppe Sala e chissà, forse in prospettiva anche Giorgio Gori. Tanti numeri uno, cui se ne aggiungeranno: all’assise romana di Signorile fanno capolino Claudio Martelli, mentre da Napoli giunge il saluto di Giulio Di Donato. Storie, esperienze, competenze che parrebbero intenzionate a costruire un percorso comune.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.