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Sondaggi, Conte spopola ma il centrodestra è sempre avanti
E se Conte fondasse il suo partito? La prospettiva è quasi certa e molte voci sostengono che lo stia già organizzando e abbia anche trovato il nome: “Insieme”.
“Giuseppi” potrebbe approfittare della sua grande popolarità presso i cittadini (scesa negli ultimi mesi, ma pur sempre pari al 56%, secondo l’ultimo sondaggio Ipsos, che conferma come l’appeal del Presidente del Consiglio sia sempre superiore a quello del Governo nel suo insieme) per capitalizzare i consensi accumulati e tentare così di avere un ruolo più stabile nello scenario politico italiano.
Ma, come si sa, la popolarità non si traduce automaticamente in voti depositati nell’urna. Quanto prenderebbe effettivamente un partito trainato da Conte in caso di nuove elezioni? Sondaggi su questo tema sono stati effettuati da più di un anno. Molti mesi fa, Euromedia di Alessandra Ghisleri gli attribuiva un modesto 4-6%. Poi, col passare del tempo, le ricerche hanno cominciato ad assegnare sempre più potenzialità ad una eventuale forza politica del premier e, poco tempo fa, Demopolis lo stimava al 10% e Emg all’8-12%. Youtrend proponeva nel giugno scorso un impatto del 14%, ridimensionatosi poi in ottobre al 11,6%. Più recentemente, Noto per Porta a Porta gli attribuiva il 12%.
Tutti questi dati però si riferiscono a momenti antecedenti all’attuale crisi di governo. In questi ultimi giorni, Swg ha pubblicato una stima del 15-17%. Eumetra rileva, con un sondaggio effettuato negli ultimi giorni, un dato ancora superiore (e in ulteriore crescita) del seguito virtuale del partito di Conte: il 19% dichiara infatti di volerlo votare “certamente”, con una accentuazione tra gli elettori che risiedono nel Meridione (e che oggi votano M5s) e una potenzialità (“non ho ancora deciso ma potrei prenderlo in considerazione”) ancora maggiore. Una quota tale da condizionare non poco lo schieramento a cui farà riferimento e, in generale, la politica italiana.
Il possibile consenso di un partito di Conte sembrerebbe quindi oggi relativamente ampio. Occorre comunque valutare queste dichiarazioni con grande cautela, come sempre quando si tratta di sondaggi, a maggior ragione se effettuati lontano dalla scadenza elettorale “vera”. Come osserva giustamente Augusto Minzolini sul Giornale, anche il partito di Mario Monti era stimato al 13% quando si presentò alle elezioni e poi raccolse un molto più misero 8%.
Ciò che rivela il grande – e crescente – appeal per il possibile partito di Conte non è dunque tanto una stima puntuale o una previsione (poco opportuna da tentare in questo momento), quanto la conferma della marcata fluidità potenziale dell’elettorato italiano, sempre pronto a spostarsi – come fece nel 2018 e in tante altre occasioni precedenti – verso proposte politiche “nuove” e diverse da quelle già sperimentate. Il che rende spesso i risultati delle consultazioni relativamente sorprendenti rispetto alle aspettative.
Tornando all’oggi, a chi sottrarrebbe voti il partito di Giuseppe Conte? In questo momento, specialmente al M5s, ove la maggioranza degli elettori appare comunque interessata a “prendere in considerazione” l’eventuale nuova forza politica (e che considerano Conte il vero leader del M5s), nonché, in secondo luogo (e anche qui in misura rilevante), al Pd.
Il punto però è capire (come ricorda Lorenzo Pregliasco sull’Espresso) se la scesa in campo di una “lista Conte” potrebbe rafforzare i consensi di un possibile schieramento “giallo-rosso” nel suo insieme. È un esito per nulla scontato nel breve periodo, dato che per ora si potrebbe trattare perlopiù di flussi tra le forze politiche di quell’area, lasciando intatta la superiorità elettorale (confermata anche dai sondaggi più recenti, compreso quello di Eumetra) del centrodestra.
Insomma, tutto fa pensare che in questo momento, anche se si formasse una eventuale partito di Conte, il centrodestra vincerebbe comunque le elezioni e avrebbe la maggioranza in Parlamento. Anche se, come si è segnalato, la fluidità potenziale manifestata dell’elettorato può dare luogo anche a scenari inattesi.
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