Aboubakar Soumahoro si autosospende dal gruppo parlamentare di Alleanza verdi e Sinistra. La decisione è stata presa alla fine di un confronto durato due giorni tra i due leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni insieme alla presidente del gruppo Luana Zanella, al termine della riunione con il sindacalista: “Abbiamo incontrato Aboubakar Soumahoro per discutere ed approfondire le vicende che da giorni sono al centro della cronaca”.

Soumahoro si trova da giorni oggetto di una gogna mediatica e politica a causa delle indagini aperte dalla procura di Latina sulle cooperative Karibu Consorzio Aid, gestite dalla moglie del deputato e dalla suocera Marie Therese Mukamitsindo che mercoledì è stata indagata per malversazione, per stipendi non pagati nelle sue cooperative che danno lavoro ai braccianti in provincia di Latina. Si parla di 8.022 mesi di stipendi non corrisposti ai dipendenti. Mukamitsindo, a fronte dell’ispezione da parte delle autorità competenti, ha dichiarato di non ritenersi responsabile di queste mancanze. Ma l’Ispettorato ha opposto alla donna il suo ruolo di datore di lavoro. L’episodio è tanto più grave in quanto Soumahoro ha costruito la sua carriera sindacale prima e politica poi sulle lotte con i braccianti.

“Lo abbiamo trovato sereno e determinato – riferiscono – Aboubakar ci ha esposto il suo punto di vista e ha annunciato l’intenzione di rispondere punto su punto e nel merito alle contestazioni giornalistiche ribadendo la sua assoluta estraneità alle vicende. Naturalmente sarà lui a farlo, nelle forme e nei tempi che riterrà più opportuni. Perché questo avvenga con la massima libertà Aboubakar Soumahoro ci ha comunicato la decisione di autosospendersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra”.

Rispettiamo questa scelta che, seppur non dovuta, mostra il massimo rispetto che Aboubakar Soumahoro ha delle istituzioni e del valore dell’impegno politico per promuovere le ragioni delle battaglie in difesa degli ultimi che abbiamo sempre condiviso con Aboubakar. Siamo fiduciosi– concludono Bonelli Fratoianni e Zanella – considerato quanto riferitoci, che la vicenda possa essere chiarita in tempi rapidi e senza alcuna ombra“.

Continuano ad arrivare nuove accuse per Soumahoro. Dopo la bufera intorno alle coop gestite dalla suocera, contro di lui puntano il dito due ex compagni che denunciano: “Ha organizzato una raccolta fondi per i braccianti dei campi in cui lavorava, ma gli emarginati di quei soldi hanno visto soltanto una minima parte”. I due ex compagni, Sambare Soumaila e Alfa Berry, chiedono quindi: “Dove sono finiti gli altri?”.

I due hanno scritto tutto in una lunga lettera, arrivata anche alle forze di polizia. Mettendo nel mirino l’operato della Lega Braccianti che era quello di tutelare gli emarginati delle baraccopoli in cui i uomini e donne vivono in condizioni terribili, quei ghetti dove a Natale 2021 Soumahoro andò, vestito da Babbo Natale, a portare regali ma che ora gli ex amici dicono “solo a farsi selfie”.

La Lega Braccianti si è fatta sentire a sostegno di Soumahoro che ne è anche presidente, dalla loro pagina social: “Noi della Lega Braccianti di Torretta Antonacci vogliamo dire ad Aboubakar Soumahoro che noi siamo con te. Noi siamo con te, Aboubakar Soumahoro, perché quello che tu hai fatto per noi è troppo. Tu ci hai aiutati ad avere una sistemazione, tu ci hai aiutati ad avere almeno l’acqua per bere”.

Solidarietà anche da Mimmo Lucano: “Sull’onestà di Aboubakar Soumahoro metto la mano sul fuoco. Ha la mia solidarietà totale. Come faccio a dire il contrario di uno che ha dedicato la propria esistenza al riscatto di chi viene sfruttato nei campi, ha legato il suo impegno al riscatto di chi non ha mai avuto diritti, sfruttati dai ‘caporali’ e da imprenditori senza scrupoli? Questo è l’Aboubakar che conosco. Ha girato l’Italia in lungo e in largo per stare vicino a chi rivendica questi diritti. Forse nei prossimi giorni ci vedremo qui a Riace. Soumahoro è una persona distrutta, contro di lui c’è una strategia finalizzata alla denigrazione del valore morale e dell’impegno di una vita. Ti crolla il mondo addosso. Io ci sono passato».

Il caso Soumahoro scoppia a metà novembre, circa un mese dopo il suo ingresso in Parlamento e la sua presenza a Catania per difendere lo sbarco di migranti dalla Ocean Viking. La procura di Latina apre un fascicolo su due coop, Karibou e Consorzio Aid, la prima gestita dalla suocera, Maria Terese Mukamitsibdo, e l’altra dalla moglie del deputato, Liliane Murakatete. Nell’indagine non ci sono né persone iscritte nel registro degli indagati né ipotesi di reato contestate. È semplicemente in una fase di acquisizione di informazioni.

Tutto parte dalla segnalazione di un sindacato, Uiltcs, per stipendi non pagati a 26 dipendenti delle coop anche per 2 anni e dopo che alcuni minorenni hanno messo a verbale di essere stati maltrattati e privati di acqua e luce nelle strutture delle due cooperative pontine. Un lavoratore sostiene anche che gli e’ stato chiesto loro di produrre fatture false per essere pagato. Dichiarazioni vengono acquisite dagli inquirenti (con i pm lavorano i carabinieri), ma anche documenti, screenshot di chat tra dipendenti e vertici delle due cooperative. E anche il materiale prodotto dalle inchieste giornalistiche ha buone probabilità di finire sotto la lente di ingrandimento della magistratura.

E poi ci sono i documenti trovati in otto sacchi della spazzatura abbandonati nei cassonetti di Sezze, la cittadina laziale in cui ha sede la cooperativa Karibou guidata da Maria Terese Mukamitsibdo, suocera del deputato e presidente del Cda che ha nel board Liliane Murakatete moglie di Aboubakar Soumahoro.

Le due coop fanno sapere ai media che i pagamenti non sono solo stati effettuati perché non era arrivato il denaro di appalti, attraverso la prefettura di Latina, da Regione Lazio e dai Comune di Latina e Roccagorga. A Repubblica moglie e suocera si difendono imputando il mancato pagamento ancora al fatto che non sono stati versati dagli enti locali quanto dovuto per progetti e che lui e’ estraneo alla gestione delle cooperative e non al corrente di ciò che vi accade.

Aboubakar Soumahoro in un post social con video lo ripete: “Non c’entro niente con tutto questo. Non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine dell’Arma dei carabinieri di cui ho sempre avuto e avrò fiducia”. Ma dice anche di “non consentire a nessuno di infangare la mia integrità morale”. Intanto alla Camera non risponde ai cronisti. Dirà la sua stasera a ‘Piazza Pulita’ su La7.

E’ don Andrea Pupilla, presidente della Caritas di San Severo (Foggia) dalla Puglia a raccontare ai giornalisti che nonostante Aboubakar Soumahoro si sia fatto riprendere nei panni di Babbo Natale l’anno scorso mentre andava a portare regali bambini, “nel ghetto di Torretta non ce ne sono e a Borgo Mezza, l’insediamento in cui ha fatto il video, i bambini sono molto pochi”.

Due interrogazioni sono state presentate in questi giorni dal vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, l’ultima il 23 novembre scorso chiedendo “di far chiarezza anche sulle vicende di sfruttamento denunciate nel servizio, ho chiesto anche e se la Lega Braccianti abbia ottenuto altri contributi pubblici e eventualmente come siano stati spesi”

Riccardo Annibali

Autore