L’ennesima vittima del #metoo, della cancel culture. In Italia, periodicamente, giornali e social si buttano a capofitto su questioni, spesso nate all’estero, che riguardano presunti ‘scandali’ legati a quella che è stata ribattezzata “dittatura del politicamente corretto”.

Così, dopo le clamorose panzane spacciate per vere negli scorsi mesi (il bacio di Biancaneve, i jack audio sessisti, l’università di Oxford che censura Mozart ‘razzista’), ora è il turno di Nigella Lawson che cancella gli spaghetti alla puttanesca.

Andiamo con ordine. Nigella Lawson è una star del food, giornalista e presentatrice inglese che ha condotto alcuni dei più noti programmi relativi alla cucina nel Regno Unito.

Di quale orribile crimine si è macchiata Nigella Lawson secondo i giornali italiani? La giornalista ha pubblicato sul proprio seguitissimo blog una versione della pasta chiamandola “slattern”, ovvero ‘sciattona’, ma anche un richiamo a donne di facili costumi secondo il Cambridge Dictionary, modificando il suo nome dalla precedente traduzione che ne aveva fatto, “Slut’s Spaghetti”, ovvero gli ‘spaghetti della puttana’.

Un errore che nasce dalla volontà molto british di tradurre piatti che, già nella loro forma italiana, hanno etimologie ancora oggi incerte. Che il nome “puttanesca” derivi da “puttana” è infatti solo una delle ipotesi: se per Arthur Schwartz il termine derivò, all’inizio del secolo, “dal proprietario di una casa di appuntamenti nei Quartieri Spagnoli, che era solito rifocillare i propri ospiti con questo piatto”, sfruttando anche “indumenti intimi delle ragazze della casa che, per attirare e allettare l’occhio del cliente, indossavano probabilmente biancheria di ogni tipo”, altra ricostruzione arriva invece dalla creazione del piatto da parte di Sandro Petti, cuoco di Ischia che creò gli spaghetti come risposta alla domanda “Cucinaci una puttanata qualunque”, servendo appunto il piatto ora noto come spaghetti alla puttanesca.

Sicuramente, al contrario di quanto titolano giornali come Corriere della Sera, Nigella Lawson non ha mai detto o scritto che il piatto non va più chiamato “alla puttanesca” perché sgradevole o offensivo. Una polemica che ha spinto addirittura la stessa giornalista ad affidarsi a Twitter per smentire la ricostruzione del Corriere: “Non è vero”, ha scritto in italiano Lawson commentando la notizia diffusa dal giornale.

“La mia versione della pasta alla puttanesca ha subito un leggero cambio di nome. E sì, mi rendo conto che non è proprio necessario tradurre il titolo, dato che questa pasta con acciughe, olive, capperi, aglio, scaglie di peperoncino e pomodori in scatola è abbastanza conosciuta, ma assecondatemi: ora sono gli spaghetti degli svogliati”, ha scritto Lawson sul suo blog, facendo riferimento proprio ai dubbi sull’etimologia del piatto. “Si pensa che questo sia il tipico piatto cucinato da quelli che non vanno al mercato per procurarsi i loro ingredienti freschi, ma sono felici di usare cose in lattina e spezie in barattoli dalla dispensa”, ha scritto la giornalista. Insomma, nessun riferimento al politically correct.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia