La perseguitava da mesi e, nonostante l’arresto e il divieto di avvicinamento degli scorsi mesi, oltre ai domiciliari scontati fino alla condanna, a inizio novembre, a 2 anni con pena sospesa, è riuscito ad agganciare di nuovo la sua ex venerdì sera 19 novembre. L’ha sorpresa in un locale del centro di Reggio Emilia poi dopo si è diretto con la donna verso l’abitazione di quest’ultima e, probabilmente in seguito all’ennesimo litigio, l’ha aggredita e uccisa a coltellate dopo aver tentato prima di strangolarla.

E’ la cronaca dell’ennesimo, cruento, femminicidio. La vittima è una donna di 34 anni ritrovata cadavere, intorno alle 9 di sabato 20 novembre, in un parco di Reggio Emilia. Si chiamava Juana Cecilia Hazana Loayza, aveva origini peruviane ma viveva nella città emiliana da anni. E’ stata ritrovata con una ferita d’arma da taglio al collo e, stando a una prima ricostruzione del medico legale, sarebbe stata uccisa tra ieri sera e la notte.

Le indagini coordinate dalla procura di Reggio Emilia, che procede per omicidio, e condotte dai carabinieri hanno portato nel giro di poche ore al fermo d’indiziato di delitto, disposto dal pubblico ministero, di un 24enne di Parma ma che lavora a Reggio Emilia, a carico del quale sono stati raccolti incontrovertibili elementi di responsabilità in relazione al delitto. L’uomo, portato in caserma, ha ammesso le sue responsabilità nel corso dell’interrogatorio.

La vicenda giudiziaria  – Secondo quanto ricostruito, una volta identificata la vittima, i militari avevano indirizzato da subito le loro attenzioni investigative sull’uomo, che aveva avuto nei confronti della donna reiterate condotte persecutorie. Il 5 settembre, infatti, era stato arrestato per atti persecutori e il 6 settembre, dopo la convalida, era stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Il 10 settembre era stato arrestato per aver violato il divieto, il domicilio e altri atti vessatori, ottenendo il 23 settembre gli arresti domiciliari fino al 4 novembre scorso (giorno in cui era decaduta la misura cautelare per l’esito della sentenza di patteggiamento a due anni di reclusione con pena sospesa).

A lanciare l’allarme una persona che vive in un condominio poco distante dal parco. L’uomo ha prima notato un cellulare vibrare, poi poco distante il cadavere della stessa, ritrovato riverso, con accanto un coltello, sequestrato dalla Scientifica giunta sul posto insieme al pm di turno Maria Rita Pantani.

Qualcuno stava infatti chiamano la 34enne forse preoccupato perché non aveva più notizie. Il corpo è stato ritrovato poco dopo le 9 di questa mattina in zona Mirabello, un’area residenziale della città, a ridosso di una recinzione che delimita il confine tra il parco e un condominio.

La strage delle donne ammazzate. Dall’inizio del 2021 sono 56 le vittime di femminicidio in Italia. Uccise da chi diceva di amarle, per un ‘No’, per un rifiuto, perché non si accetta la fine di una relazione.Uccise da compagni, mariti, fidanzati. Lo scorso 17 novembre a Sassuolo, in provincia di Modena, Nabil Dhahari 38 anni, ha ucciso la sua ex compagna, Elisa Mulas, di 43 anni, che lo aveva già denunciato in precedenza. Nella strage, l’uomo ha ucciso anche la madre di Elisa Mulas, Simonetta Ferrara, di 64 anni e i figli della coppia di 2 e 5 anni. L’uomo, dopo la strage, si è tolto la vita. Il giorno dopo, il 18 novembre, a Montese, sempre in provincia di Modena, una donna è stata uccisa dal marito, a coltellate. L’uomo, 71 anni, dopo aver ammazzato la moglie ha provato a togliersi la vita, con lo stesso coltello, utilizzato per l’omicidio.

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.