Caro Direttore,

l’esplosione della centrale Enel del bacino di Suviana nel bolognese è stato un fatto davvero grave, una tragedia che ci ha lasciato tutti sgomenti. Non si può continuare a morire di lavoro nel nostro paese come se nulla fosse. Dobbiamo fermare questa strage. Siamo vicini alle famiglie dei lavoratori coinvolti e auspichiamo che la magistratura faccia al più presto luce sulle responsabilità. La sicurezza nei luoghi di lavoro è oggi la priorità del sindacato e deve diventarlo anche per tutto il Paese. Lo diremo forte sabato a Roma alla nostra Assemblea nazionale insieme a cinque mila delegati della Cisl sulla sicurezza di tutti i settori produttivi. Non abbasseremo la guardia per sollecitare il pieno rispetto delle norme, con più controlli, ispezioni e sanzioni in tutte le imprese e punizioni certe e severe per chi in nome del profitto non ha rispetto per la vita umana.

La Cisl ha svolto in queste settimane centinaia di assemblee ed iniziative territoriali e regionali, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone, discutere con il sistema delle imprese, richiamare alle proprie responsabilità la politica e le autonomie locali. Non ci fermeremo. Bisogna rendere strutturale il confronto tra Governo e parti sociali dando concretezza alle misure introdotte con gli ultimi provvedimenti che rispondono in parte ad alcune nostre proposte. È positivo il potenziamento degli organici di ispettori e la stretta annunciata sul rafforzamento dei controlli, che dovranno aumentare del 40% nel 2024. Bene l’introduzione di una “patente a crediti” finalizzata a qualificare le aziende. Una svolta fortemente sollecitata dalla Cisl, cosi come è importante l’impegno del Governo ad utilizzare l’avanzo finanziario del bilancio annuale Inail per interventi su formazione, assunzioni, miglioramento delle rendite e premi alle famiglie colpite.

Ora bisogna andare avanti, in modo concertato, stabile, permanente, per rafforzare ed attuare queste norme. La “patente a punti” va estesa a tutti i settori. Vanno individuati criteri rigorosi e condivisi su premialità e sanzioni, con un ulteriore potenziamento di ispettori e tecnici della prevenzione. Va allargato il perimetro di tutela per i grandi appalti privati, su cui vanno applicate le regole dei cantieri pubblici. Occorre un grande investimento nelle scuole dell’obbligo assicurando adeguati pacchetti di ore e attività didattica sui temi della prevenzione degli incidenti sul lavoro. Tutto ciò per la Cisl va anche accompagnato da un’evoluzione partecipativa delle relazioni industriali che dia ai delegati sindacali maggiori poteri di controllo e decisione nelle aziende. Questo diremo sabato a Roma nella nostra manifestazione. La battaglia contro le morti e gli infortuni sul lavoro deve coinvolgere politica, istituzioni e parti sociali. Non ammette divisioni. È un obiettivo comune di dignità, di civiltà e di crescita del Paese, verso un “Patto” sul valore unificante del lavoro sicuro, protagonista e dignitoso.

Luigi Sbarra – segretario generale Cisl

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