Ancora un post. Ancora una denuncia sulle condizioni fisiche non proprio ottimali a poche ore dalla finale del salto in alto. Gimbo Tamberi non sta bene e lo ribadisce in un messaggio lasciato sui social poco dopo le 10 di sabato 10 agosto. La finale del salto in alto maschile è in programma alle 19. Tamberi, oro a Tokyo 2021 condiviso con l’amico qatariota Mutaz Essa Barshim, si è classificato per il rotto della cuffia e oggi lancia un nuovo allarme sulle sue condizioni di salute.

Tamberi: “È tutto finito….”

È tutto finito…. Ci ho sperato fino all’ultimo, ci ho creduto nonostante tutto quello che era successo.
Ho ricevuto un sostegno e un affetto cosi grande da parte di tutti voi che mi ha dato una forza unica per rialzarmi da questo ennesimo problema, ma evidentemente doveva andare così….. Questa notte alle 5 mi sono svegliato a causa di quello stesso dolore lancinante di qualche giorno fa. Un altra colica renale.
Sono passate 5 ore e ancora il male non passa. Sono riuscito a battere il destino una volta dopo quell’infortunio nel 2016, questa volta purtroppo penso proprio che abbia vinto lui. Sono senza parole, mi dispiace davvero da morire. Scenderò in pedana comunque questa sera? Si, ma non so davvero come farò in queste condizioni a saltare….”.

Tamberi, Malagò: “L’ho sentito ed è carico”

Parole che arrivano dopo quelle di venerdì sera del presidente del Coni Giovanni Malagò che ai microfoni Rai aveva invece parlato diversamente: “Ho sentito Gimbo ed è carico. Ha avuto quasi tre giorni per migliorare dopo le qualificazioni. Sono fiducioso da lui mi aspetto di tutto”.

La scorsa settimana, a poche ore dalla partenza per Parigi, Tamberi aveva pubblicato una foto dal pronto soccorso dove era arrivato a causa di un calcolo renale.  “Pronto soccorso, tac, ecografia, analisi del sangue… probabile calcolo renale. Una cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l’anima fino all’ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi ma ancora prima lo giuro a me stesso!”, aveva detto. Sarebbe dovuto partire ieri per Parigi, ma ha posticipato il volo di un giorno. “Non mi merito tutto questo”. Poi la partenza da Fiumicino con 38 di febbre.

Il 10 luglio scorso, a due settimane dall’inizio dei Giochi, il primo post allarmante, questa volta dovuto a una microlesione. “Mi viene da piangere anche ora mentre scrivo, mi distrugge l’idea di poter compromettere il mio percorso verso quello per cui ho lavorato così tanto. Fortunatamente sono state escluse lesioni muscolari, ma la risonanza evidenzia un importante zona edematosa del bicipite femorale probabilmente dovuta ad una piccola lesione miofasciale (la membrana che ricopre il muscolo)”.

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Redazione

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