Non stanno credendo ai loro occhi. In questi giorni a Roma, in piena emergenza rifiuti, stanno arrivano le raccomandate per il pagamento della Tari. Fin qui nulla di strano. L’anomalia sta nel fatto che sono arrivate e continuano ad arrivare anche ai ristoratori. I proprietari dei locali, però, non ci stanno: il periodo di tariffazione, infatti, è quello relativo alle chiusure forzate per il covid. Durante il lockdown, insomma.

LE ASSOCIAZIONI: “DECISIONE FOLLE”

Una scelta discutibile? “No, si tratta di pura follia – tuonano dalla Fipe – ci sono ristoranti e bar che hanno subito perdite per migliaia di euro a fronte di ristori da miseria. Senza aver incassato un euro perché lo Stato ci ha fatto chiudere per l’emergenza covid, con gli affitti che nella maggior parte dei casi sono stati dovuti pagare nonostante il blocco e con tutti i problemi del caso il Comune ci viene a chiedere i soldi per la tariffa dei rifiuti? Daremo battaglia su tutti i fronti.

GASPARRI (FI): “BLOCCARE SUBITO IL PROVVEDIMENTO”

«È una provocazione quella di far pagare la Tari ai ristoratori e ad altre attività che sono rimaste chiuse per mesi e mesi. A partire da Roma, ma anche nel resto d’Italia, questi tipi di balzelli vanno archiviati una volta per tutte. Non si possono chiedere i pagamenti per attività che non ci sono state. A Roma poi, con la crisi della raccolta rifiuti, la richiesta appare ancora più beffarda. Raggi e Zingaretti condividono la responsabilità del disastro in atto. Non possono chiamarsene fuori. Forza Italia è accanto alle categorie colpite e chiederà l’annullamento di un prelievo assolutamente improponibile». Lo dichiara in una nota l senatore Maurizio Gasparri commissario romano di Forza Italia.

Franco Pasqualetti