Secondo le Nazioni Unite servono un miliardo di dollari di aiuti
Terremoto in Turchia, la storia di Faten fuggita dallo Yemen e di migliaia di siriani che stanno lasciando la Turchia

Teneva il borsone dietro la porta pronto per andare in ospedale quando il terribile terremoto ha colpito la Turchia. Faten Al Yousifi, a 39 settimane di gravidanza è rimasta sepolta per 10 ore sotto le macerie del condominio in cui abitava a Malatya, in Turchia. Con il marito era fuggita lì cecando salvezza dai bombardamenti. E come lei anche migliaia di siriani che avevano trovato riparo in Turchia e che dopo la catastrofe ora stanno fuggendo. Ancora una volta.
Quella di Faten è una delle storie miracolose che arrivano dal terremoto. La donna è rimasta per oltre 10 ore sotto le macerie, accovacciata, cercando di proteggere il suo pancione e la bimba che c’era dentro e che stava per nascere. L’ha tirata fuori un amico di famiglia insieme ai soccorritori. L’hanno subito portata in ospedale dove ha partorito con il cesareo. Così Loujain è venuta al mondo. In arabo significa “argento”, come la luce della luna che la mamma ha visto quando l’hanno tirata fuori dalle macerie. Suo marito Burhan Al Alimi invece non ce l’ha fatta. Aveva 29 anni come lei, il suo corpo è stato trovato tre giorni dopo. Ora Faten e Loujan si sono trasferite da un amico a Kocaeli, vicino Istanbul.
Faten e suo marito si erano trasferiti in Turchia dopo che gli Houthi sostenuti dall’Iran hanno conquistato la capitale, Sanaa, alla fine del 2014. Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, dall’inizio della campagna di bombardamenti guidata dai sauditi nello Yemen nel marzo 2015, la comunità yemenita in Turchia è cresciuta fino a contare 20.000 persone. E anche prima della guerra gli yemeniti erano soliti emigrare in Turchia magari per motivi di studio. “Ho vissuto molte situazioni difficili nello Yemen a causa della guerra, ma questa è stata molto più difficile”, ha detto Muhammad Amer, presidente dell’Unione degli studenti yemeniti in Turchia.
Intanto il numero delle vittime del terremoto è salito a 42mila e continua il dramma degli aiuti. le Nazioni Unite lanciano un appello per raccogliere aiuti internazionali per un miliardo di dollari per la Turchia. La richiesta è arrivata segretario generale Onu, Antonio Guterres. “Il finanziamento – che copre un periodo di tre mesi – assisterà 5,2 milioni di persone e consentirà alle organizzazioni umanitarie di intensificare il loro fondamentale sostegno agli sforzi guidati dal governo della» Turchia, colpita dal terremoto piu’ devastante del Paese in un secolo”, ha scritto Guterres in una nota. Guterres ha “esortato la comunità internazionale a fare di piu’ e a finanziare pienamente questo sforzo vitale per rispondere a uno dei piu’ grandi disastri naturali del nostro tempo”. “La Turchia ospita il maggior numero di rifugiati al mondo e da anni mostra un’immensa generosità nei confronti della vicina Siria”, ha insistito il capo delle Nazioni Unite. E un appello è stato lanciato anche per la vicina Siria devastata dal sisma.
Si ritiene che oltre un milione di siriani residenti in Turchia sia stato colpito dal sisma. Per loro la situazione è sempre più drammatica. “!Il governo turco ha concesso ai siriani con protezione temporanea il permesso di recarsi nel nord-ovest della Siria per almeno tre mesi e un massimo di sei mesi”, spiega Labib al-Nahhas, capo dell’assistenza diplomatica presso l’Associazione siriana per la dignità dei cittadini. “I rifugiati siriani tornano nel nord-ovest della Siria perché non hanno altra scelta e non ricevono aiuti e assistenza significativi. È un ritorno forzato“. Fino ad ora a 2.300 corpi sono stati restituiti in Siria dal sud della Turchia, mentre 2.800 cittadini siriani sono rientrati volontariamente attraverso il valico di Bab al-Hawa.”I siriani temono che l’assenza di qualsiasi reale sforzo da parte delle Nazioni Unite per aiutarli a ricostruire le loro vite nel sud della Turchia sia un preludio a un ritorno forzato nelle aree del regime“, spiega Nahhas. Secondo la Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo i danni del terremoto potrebbero costare alla Turchia circa 25 miliardi di dollari, il 2,5% del pil del Paese.
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