«Anche noi magistrati dobbiamo riscoprire ‘l’esercizio del pensiero critico’, come diceva Antonio Gramsci, uno dei più grandi filosofi e politici italiani del Novecento», afferma Cristina Ornano, presidente di Area, illustrando il programma dei lavori del terzo congresso nazionale della corrente progressista delle toghe che si apre oggi pomeriggio e terminerà domenica a Cagliari. “Magistratura fra realtà e finzione, la forza del pensiero critico”, il titolo scelto per il congresso, il primo in presenza dopo lo stop forzato causa pandemia.
L’appuntamento cade a poco più di due anni dai fatti dell’hotel Champagne e dallo scoppio del ‘Palamaragate’ che ha travolto il Csm. «Non siamo alla ricerca di giustificazioni per quanto accaduto, si tratta di comportamenti che vanno censurati, però adesso è fondamentale ripartire e la Sardegna è sempre stata terra di ripartenze», prosegue la magistrata. Al di là del valore simbolico della scelta di Cagliari, gli scandali che hanno investito la magistratura, da ultimo le rivelazioni dell’avvocato Piero Amara sulla loggia Ungheria, non possono essere archiviati senza conseguenze.
«Sono vicende gravi – aggiunge Ornano – ma non bisogna adesso farne un uso strumentale per riforme della giustizia e della magistratura che possano modificarne l’assetto costituzionale». Una sessione dei lavori è, infatti, dedicata ai referendum sulla giustizia promossi dalla Lega e dal Partito radicale. «Sui referendum non siamo pregiudizialmente contrari ma si tratta di temi molto tecnici e delicati che richiedono necessariamente un dibattito in Parlamento». Il congresso sarà preceduto questa mattina da un convegno sui “crimini d’odio”.
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