Hanno circondato e assalito un veicolo della polizia con l’obiettivo di liberare un uomo di origini marocchine destinato a essere trasferito in un centro di rimpatrio per l’estradizione, tirato calci, pugni e oggetti contro l’auto delle forze dell’ordine, inveendo contro gli agenti. È accaduto a Torino, per mano di un gruppo di circa cinquanta anarchici, quattro dei quali arrestati, che hanno causato ferimenti ad un poliziotto.

La protesta degli anarchici

La protesta di Torino, contro “la violenza di Stato e le deportazioni” si è spostata per le vie del centro, da piazza XVIII dicembre, dove sono state danneggiate alcune automobili, per poi raggiungere piazza Castello intorno alle 18:25. L’uomo che il gruppo anarchico cercava di liberare è accusato di deturpamento, oltraggio a pubblico ufficiale e violazione delle norme sull’immigrazione ed ha un passato con tredici condanne definitive, tra cui una per violenza sessuale di gruppo.

Il commento di Piantedosi e Meloni

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha condannato l’atto di violenza contro la polizia, definendolo “inaccettabile e sintomatico del clima di sospetto a cui sono sottoposte le forze dell’ordine”. Ha espresso solidarietà e vicinanza alla polizia, affermando che “si impegnerà in ogni sede per difendere la dignità e l’onore delle forze di sicurezza che quotidianamente mettono a rischio la loro incolumità per preservare i valori di libertà e democrazia”. “Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra – ha dichiarato Giorgia Meloni -. Le lezioni sul governo autoritario, da parte di quelli che sparavano con gli idranti sui lavoratori inermi seduti a terra, o che rincorrevano gli italiani da soli in spiaggia con i droni, preferisco non riceverle”.

Redazione

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