Trump vince facile a casa Musk. Dura poco più di due ore la conversazione molto amichevole su X, iniziata con circa 40 minuti di ritardo a causa di problemi tecnici che il Ceo di Tesla e proprietario del social ha attribuito a un fantomatico quanto “massiccio cyberattacco“, ipotesi poco probabile secondo un esperto citato dalla Bbc che attribuisce il disservizio a un sovraccarico di traffico. Una conversazione e non una intervista seguita in tempo reale da oltre 16,4 milioni di persone con Musk che, dopo aver demolito Harris, l’ha pubblicamente invitata a una nuova diretta su X.

Tornando alla discussione amichevole tra Trump e Musk, che sostiene, anche economicamente, la campagna elettorale del tycoon, non poteva esserci ritorno migliore su X per il candidato repubblicano, dopo quasi un anno di inattività. Si è discusso di temi come immigrazione e inflazione, con Trump che ha parlato a ruota libera, annunciando una futura invasione di circa 60 milioni di immigrati in caso di una sua sconfitta alla presidenziali di novembre.

Trump sciorina numeri inesatti di migranti che hanno attraversato il confine senza mai essere fermato da Musk. Raggiunti livelli altissimi sull’immigrazione con Musk che definisce alcuni di loro “brava gente” anche se quando andò a vederli al confine, manco fosse uno spettacolo, “non avevano belle facce”. Per Trump si tratta di “gente improduttiva“, assicurando che “con me avremo la maggiore deportazione della nostra storia”.

Gli insulti a Kamala

Non sono mancati gli attacchi a Kamala Harris anche da parte di Musk. Il proprietario di Tesla ha però prima esaltato Trump a inizio diretta: “Penso che siamo a un bivio nel destino della civiltà e penso che dobbiamo prendere la strada giusta e, e penso che tu sia la strada giusta. Dovresti vincere per il bene del paese”. Poi ha ribadito che per lui “Kamala Harris è una non moderata di sinistra”. “E’ una radicale di San Francisco, è più a sinistra di Bernie Sanders, sarà peggio” di Joe Biden ha aggiunto Trump. Poi critica la copertina Time Magazine dove hanno disegnato Harris “bellissima, come Melania”.

Trump e la politica estera dei sogni

Nel corso della diretta, Trump ha raccontato nei dettagli il tentativo di assassinio al suo raduno di Butler, Pennsylvania, il 13 luglio, ha spiegato che il killer è stato individuato dalla polizia locale e dai partecipanti al raduno, e ha elogiato il secret service per la reazione. Non sono mancati, inoltre, attacchi di Trump all’Unione Europea che si “approfitta di noi” negli scambi commerciali” e “noi li difendiamo con la Nato: dovrebbe pagare quanto noi per l’Ucraina”. “Avevo messo in guardia (il presidente russo Vladimir) Putin dal non attaccare l’Ucraina”, ha affermato Trump ribadendo che se ci fosse stato lui alla Casa Bianca l’Ucraina non sarebbe stata invasa e Israele non sarebbe stato attaccato. Anche sull’Iran Trump assicura: “Quando ero presidente l’Iran sapeva di non dover fare casino. Era al verde: non aveva soldi per il terrorismo e Israele non sarebbe mai stato attaccato”.

Trump e l’offerta di lavoro a Musk

Il delirio di Trump è proseguito quando ha accusato i democratico di aver realizzato un vero e proprio colpo di stato per rimuovere Biden, di cui ha attaccato lo stato mentale. Il delirio è proseguito quando ha suggerito a Musk che, in caso di vittoria di Harris, dovrebbero incontrarsi a pranzo in Venezuela, perché sarà un posto “molto più sicuro” rispetto agli Stati Uniti. Non è mancata neanche una pseudo offerta a Musk nella squadra di governo in caso di vittoria. Trump ha infatti parlato della possibilità di mettere il ricco imprenditore alla guida di una Commissione per ridurre i costi del governo federale. Musk si è ovviamente detto disponibile.

 

Redazione

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