Una lettera consegnata al parroco che nell’ultima settimana è stato più volte nell’abitazione di via Marsiglia a Ercolano per portare conforto a una famiglia disperata dall’insano gesto di Vincenzo Palumbo. Il giorno dopo i funerali di Tullio Pagliaro, 27 anni, e Giuseppe Fusella, 26 anni, i due ragazzi di Portici (Napoli) uccisi poco dopo la mezzanotte del 29 ottobre perché scambiati per ladri dal 53enne camionista, la moglie Maria Rosaria e la figlia 20enne hanno scritto una lettera alle famiglie dei due giovani per chiedere scusa. 

Una missiva che arriva dopo le parole della stessa Maria Rosaria che, intervistata da “La vita in diretta”, aveva già chiesto perdono ai genitori di Tullio e Giuseppe (“Sono una mamma, chiedo perdono: la mia vita è distrutta”). Adesso una lettera dove emergono parole “dettate dal dolore e dalla vergogna per un gesto inspiegabile e tanto imperdonabile” scrivono le due donne. “Colui che ha commesso tale gesto, verrà punito dinanzi a Dio, dinanzi alla legge. Nonostante questo non potrà mai ridarvi le persone amate che avete perso, ma confidiamo nel fatto che tale giustizia possa quietare i vostri animi e cuori che attualmente sono disperati”, aggiungono.

Poi ricordano: “In codesto dolore non siete soli, noi vi siamo vicini, addolorati e mortificati perché, soltanto lontanamente, possiamo immaginare quanto dolore si possa sperimentare nel non vedere tornare mai più una persona amata. Vi chiediamo umanamente scusa per la sofferenza che state sperimentando. E nonostante l’enorme macigno che vivete, la sofferenza e la rabbia, spero che codeste parole possano essere accolte”.

Nel corso dei funerali all’interno della basilica di San Ciro a Portici, l’arcivescovo don Mimmo Battaglia aveva rivolto un pensiero proprio alla moglie e alla figlia di Palumbo, quest’ultima, stando al racconto della madre, dal giorno della tragedia parla pochissimo. “La nostra preghiera – ha ricordato Battaglia – è anche per i familiari di chi, afferrato da un’incomprensibile violenza, ha ucciso che questi due nostri figli, facendo precipitare nel dolore, nella disperazione e nello smarrimento anche la propria famiglia, anch’essa addolorata e basita per quanto accaduto”.

Redazione

Autore