Era uscita in strada per passeggiare col cane tra i vicoli del quartiere di Quinto, a Genova, quando è stata raggiunta dal fratello: una discussione rapidamente degenerata e culminata con diversi fendenti che l’hanno uccisa.

È morta così Alice Scagni, 34 anni, uccisa dal fratello Alberto nella serata del primo maggio nel capoluogo ligure. I rapporti tra Alberto, disoccupato, e Alice, erano da tempo tesi: quella della scorsa sera non sarebbe stata la prima lite tra i due.

La discussione avvenuta per strada è degenerata fino a quando l’uomo ha estratto un coltello e l’ha colpita ripetutamente.

Sul posto sono rapidamente intervenute le forze dell’ordine, allertate da alcuni vicini di casa che avevano sentito Alice gridare, oltre al marito della 34enne che ha praticamente assistito alla scena.

Il fratello-killer è stato rintracciato poco dopo l’omicidio in una osteria vicina al luogo del delitto. Secondo prime informazioni pare che l’uomo fosse anche seguito per problemi pisichici e poche ore prima del delitto aveva lasciato sui social dei messaggi in cui traspariva la tensione con la sorella, mentre altri messaggi confusi erano stati inviati ad altri contatti del social network, sempre da parte di Alberto.

Scagni è stato portato in questura dove gli investigatori della squadra mobile lo hanno interrogato insieme al pubblico ministero di turno.

Un episodio drammatico commentato anche dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: “Genova si sveglia nel dolore con la notizia dell’uccisione di Alice, una giovane mamma di 34 anni accoltellata a morte dal fratello a Quinto. L’omicida è stato fermato dalle forze dell’Ordine. Un ennesimo e drammatico femminicidio”.

La città e la Liguria si stringono intorno alla famiglia di Alice, che lascia un marito e un bimbo piccolo. A loro va il mio pensiero e quello di tutta la comunità“, rimarca Toti.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.