Ci troviamo ad un appuntamento con la storia che non possiamo farci sfuggire. Le tecnopotenze globali: Stati Uniti e Cina si sfidano a colpi di AI per il dominio tecnologico a livello planetario. Le recenti notizie di DeepSeek, lo strumento di AI sviluppato in Cina con, pare, soli 6 milioni di dollari a fronte degli investimenti miliardari di Open AI, Google e Meta sembra essere l’inizio di una nuova era nella corsa alla luna, i.e. il dominio nel settore tecnologico. DeepSeek sembra anche essere uno schiaffo al modello americano: è più potente di ChatGPT ed è open source, quindi gratuito. Non è necessario alcun abbonamento per utilizzarlo.  Questo esempio dimostra che non sono necessarie somme stratosferiche per realizzare prodotti in grando di competere con i colossi americani. Ma in tutto questo cosa sta facendo l’UE? Vuole rimanere a guardare oppure vuole cogliere la sfida tecnologica? 

Un tecnopolo Europeo

Quello che sembra necessario affinché il progetto UE non collassi è che l’intera Unione Europea si trasformi non solo in un polo culturale di eccellenza ma che diventi il polo tecnologico di eccellenza a livello globale: uno European Technopole. Per far ciò non solo è necessario investire nel settore e sbloccare finanziamenti al riguardo ma anche creare un progetto culturale che abbia come fine quello di creare sinergie e sviluppare un sogno tecnologico comune per ridare linfa alla vecchia Europa, creare nuovi posti di lavoro e rimettere in moto tutte le energie di cui già disponiamo. D’altra parte siamo già i migliori nella ricerca scientifica e nell’innovazione sostenibile. Se dovessimo perdere questa occasione saremo costretti ad essere un continente di serie B, succube della potenza che tra Stati Uniti e Cina vincerà la sfida sul futuro. 

Una Europa Tecno-Culturale, centro di eccellenza globale, è forse ad oggi l’unica via che possiamo percorrere per tenere vivo un sogno iniziato più di 70 anni fa. Siamo il più grande mercato unico del pianeta. Abbiamo le forze, le conoscenze e le risorse per realizzarlo: la sfida è aperta e possiamo vincerla! Spero la politica svolga un ruolo da facilitatore per questa opportunità irripetibile.

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Docente universitario, romano, classe 1984. È laureato in Giurisprudenza ed è dottore di ricerca in filosofia del diritto, politica e morale. Ha lavorato per l’UE e per lo European Patent Office. Attualmente svolge attività di consulenza come Policy Officer per le policies europee. Appassionato di filosofia, cerca, nei suoi scritti, di ridare un respiro esistenziale alla quotidianità e alle sfide politiche