Si scalda il dibattito sui vaccini. Tra favorevoli e contrari anche la virologa Ilaria Capua dice la sua: “Sintesi sulle scaramucce di oggi – scrive su Twitter – Mentre si dibatte se rendere obbligatoria la vaccinazione teniamo in mente che non ce ne sarà abbastanza per tutti. Urge, quindi un piano per la sua somministrazione per offrire una protezione strategica per il paese e mirata a chi ne ha bisogno”.

La virologa e responsabile negli Usa dell’One Health Center of Excellence della University of Florida ha espresso così le sue preoccupazioni sui vaccini. Intanto, al di là delle polemiche nei laboratori italiani come in quelli stranieri, continua lo sviluppo di quei vaccini che hanno superato i primi test e stanno superando le varie fasi previste prima dell’ok definitivo delle autorità sanitarie.

“In pochissimi giorni abbiamo ricevuto oltre 100 candidature da volontari per la sperimentazione sul vaccino a Dna anti-Covid”. A dirlo è stata la professoressa Marina Cazzaniga, direttrice del Centro ricerca di Fase 1 della Asst di Monza, dove verrà condotta la “sperimentazione sul vaccino e che ora ospita, nell’area dedicata, lo screening preliminare dei volontari sani”. Lo screening per la “selezione dei futuri candidati al vaccino anti-Covid 19 a Dna di Rottapharm-Takis”, si legge in una nota ufficiale, è iniziato lunedì scorso. Questa sperimentazione si affianca a quella già annunciata dell’altro vaccino italiano, sviluppato da ReiThera e che sarà testato allo Spallanzani di Roma a partire da fine agosto.

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