Arcuri scrive all’azienda americana: “Un ritardo incredibile”
Vaccino Pfizer, ritardi nelle consegne: in Italia 240mila dosi in meno, le Regioni chiedono solidarietà

La fornitura di vaccini anticovid Pfizer prevista in arrivo tra lunedì e martedì è stata tagliata del 29%. Lunedì sono state consegnate 102.960 dosi, oggi dovevano arrivare altre 294.840. Ma durante il pomeriggio l’annuncio che ne sarebbero arrivate solo 53.280, praticamente un sesto di quelle previste Da Pfizer fanno sapere che il ritardo è dovuto a un aggiornamento del programma di fornitura ma l’ansia in Italia sale nuovamente. Basteranno i vaccini già presenti in Italia per rispettare il programma prefissato?
“Un ritardo incredibile”, lo ha definito Arcuri che ha subito scritto all’azienda americana, chiedendo il pieno ripristino delle forniture. Poi ha raccolto tutto il materiale necessario per procedere in tutte le sedi, preparandosi ad allertare l’Avvocatura dello Stato. L’obiettivo è capire se sia possibile applicare le penali. Il contratto firmato dalla Commissione europea con le aziende che producono il vaccino è riservato. Ma chi ha potuto leggerlo spiega che una penale in caso di ritardo c’è. Solo che il controllo sulle eventuali inadempienze non viene fatto sulle forniture settimanali bensì ogni tre mesi.
Da quanto risulta, se Pfizer non dovesse rispettare la consegna di 8milioni e 749mila dosi entro marzo potrebbe scattare la penale per Pfizer: si tratterebbe di una cifra pari al 20% del valore delle dosi mancanti (12 euro l’una il costo per l’Unione Europea). Ma c’è un’altra clausola: eventuali modifiche nelle consegne devono essere comunicate con un congruo anticipo
Per quanto riguarda i vaccini anti-Covid, “il ritardo di Pfizer è molto preoccupante. È stato comunicato tutto all’ultimo minuto, se si tratta di un ritardo di una sola settimana le conseguenze potrebbero non essere così gravi. Lo possiamo definire un piccolo rallentamento. L’obiettivo è riuscire a marzo a vaccinare tutti gli ultra-ottantenni e i sanitari. Sono sicuro che ci riusciremo”. Così il direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, ai microfoni di Radio Capital.
Domani, 19 gennaio, è prevista una riunione con le Regioni (presenti i ministri Speranza e Boccia), che hanno già scritto al Commissario chiedendo di mettere a punto una sorta di “meccanismo di solidarietà” in base al quale chi ha più dosi nei magazzini dovrebbe cederle alle Regioni che ne hanno meno. “Tutti hanno diritto al vaccino, indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. In Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza -. Non è un privilegio di chi ha di più”.
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