Dopo le polemiche arriva la stretta, condita però da una seconda ‘dose’ di divisioni e accuse. È il frutto dell’ordinanza firmata dal ministero della Salute Roberto Speranza che obbliga per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea un tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni.

Un modo per scoraggiare chi aveva scelto di passare i giorni a ridosso della Pasqua all’estero. Una scelta che arriva sulla scia delle polemiche nate dopo il boom di prenotazioni avvenute nei giorni scorsi per i viaggi all’estero e per la disparità di trattamento riservato al turismo interno: lo stop agli spostamenti tra le regioni, in Italia, ferma turisti e viaggiatori, con le ordinanze regionali che spesso impediscono anche di raggiungere le seconde case, circostanza prevista dalle misure nazionali. 

Eppure i viaggi all’estero erano consentiti, come confermato da una circolare del Ministero dell’Interno che chiariva la possibilità di raggiungere gli aeroporti anche in zona rossa per poter viaggiare fuori dall’Italia.

Con l’ordinanza di fatto Speranza equipara gli arrivi (e le partenze per) dagli  Stati che fanno parte del sistema Schengen a quelli extra, anche se per quest’ultimi la quarantena obbligatoria sale a 14 giorni.

La decisione di Speranza non ha impedito il nascere di nuove polemiche. “Se erano sufficienti due tamponi per andare all’estero, lo erano anche per viaggiare in Italia. Quello che abbiamo chiesto era di potersi muovere in Italia, non ‘sanzioni’ per chi ha deciso di andare all’estero. La quarantena è un controsenso”, dichiara a LaPresse il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “Non capisco perché se prima andavano bene ora non dovrebbero bastare – afferma – Stesso mercato, stesse regole. Questo è il punto”.

Come spiega il Corriere della Sera, i Paesi inseriti nell’elenco per cui si impone la quarantena di cinque giorni sono: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faroe e Groenlandia) Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo) Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo) Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira) Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano) Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Regole più stringenti invece per chi decide di viaggiare in altri Paesi extra Schengen. Gli italiani che tornano da Stati Uniti, Regno Unito, Austria, Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Thailandia devono sottoporsi a isolamento fiduciario per 14 giorni.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.