Onorevole Michele Anzaldi, oltre dieci giorni fa la commissione di Vigilanza Rai ha sentito in audizione i vertici di Viale Mazzini, Foa e Salini, a proposito del caso dell’email del finto ministro Tria. Le audizioni sono state trasmesse all’Autorità giudiziaria, ma poi, complici le feste natalizie, non si è saputo più nulla. La vicenda si è chiusa così?
“Siamo di fronte ad uno scandalo davvero grave e senza precedenti: sul presidente del Cda del servizio pubblico pesa un’ombra pesantissima, ma gli organi di garanzia e di controllo hanno preferito andare in ferie e lasciare al completo sbando l’azienda che amministra quasi 2 miliardi di euro all’anno di canone dei cittadini. Il presidente e l’amministratore delegato Rai vengono convocati in audizione parlamentare secretata e dicono cose opposte, tanto da dover interessare la Procura. Possibile che si continui a fare finta di niente? Chi ci assicura che l’email del finto Tria sia stata solo un caso isolato e non, magari, la punta dell’iceberg di un sistema, che magari fino a quel momento si era limitato a cifre minori? Davvero la Rai può pensare di andare avanti come se nulla sia accaduto? Se lo scandalo si allargasse, chi oggi fa finta di niente avrà enormi responsabilità”.

Chi crede che siano i responsabili di questa situazione?
“La responsabilità non è solo della politica, come qualcuno vuol far credere. Non c’è solo il colpevole, se non peggio, immobilismo del Governo, del premier Conte e del ministro Gualtieri, dei partiti di maggioranza, dei leader Di Maio e Zingaretti. Non c’è solo la sordità dei presidenti delle Camere Fico e Casellati alla richiesta di trasparenza sia sulle audizioni, sia sull’accesso agli atti alle schede della votazione di Foa. A mancare completamente è la funzione degli organi di garanzia, dei controllori del sistema: dove sono finiti?”.

A chi si riferisce?
“Alla Corte dei Conti, ad esempio. Ha un suo magistrato che vigila sulla Rai: possibile che non abbia nulla da dire su un presidente di Cda che si sarebbe interessato direttamente di singoli pagamenti, peraltro motivati da una presunta email del ministro e da opachi contatti con un avvocato di Ginevra? Penso anche al Tar del Lazio, che tiene da mesi segreta la sentenza emessa a luglio sulla nomina di Foa, contro la quale ha presentato ricorso la consigliera Borioni: si possono attendere oltre 6 mesi per la pubblicazione di una sentenza, che potrebbe decapitare il servizio pubblico e mettere a rischio legittimità tutti gli atti approvati negli ultimi 18 mesi? C’è poi il caso Agcom: è possibile che un organismo la cui funzione è così delicata sia lasciato da mesi in prorogatio e costretto ad occuparsi solo di affari correnti, in un periodo in cui ci sono state e ci saranno ancora campagne elettorali di grande rilevanza? Davvero si può pensare di restare senza commissari pienamente legittimati per altri tre mesi? I presidenti Fico e Casellati che aspettano a recepire subito il richiamo del Quirinale e a convocare le votazioni fin dalla prima seduta utile a gennaio?”.

Lei ha parlato di Rai “allo sbando”: sulla base di quali segnali fa questa valutazione?
“Da settimane l’amministratore delegato annuncia di voler fare nomine, che poi puntualmente ritira. Premesso che, data la situazione di Foa, della sentenza che lo riguarda, della richiesta di pubblicazione delle schede, appare quanto mai inopportuno procedere con qualsiasi tipo di nomina. Ma se Salini, l’amministratore con poteri senza precedenti nel servizio pubblico grazie all’ultima Riforma, non è in grado nemmeno di nominare i capi delle direzioni che lui ha creato, allora che ci sta a fare? Ora vedremo se davvero dal primo gennaio entrerà finalmente in vigore il regolamento contro i conflitti di interessi di agenti e conduttori, promesso in Vigilanza dall’Ad dopo due anni di inadempienza della Rai. Intanto il Cda non è stato in grado nemmeno di adempiere a quanto richiesto dalla commissione in materia di codice etico per i social. E’ evidente che l’assenza di un vero presidente di garanzia è diventato un macigno insostenibile che pesa sull’azienda. Un vulnus creato dall’imposizione dell’inadeguato Foa che ora va sanata con ancora maggiore urgenza”.