«Credo che questa sentenza riconosca il fatto che anche una coppia gay abbia il sentimento della paternità. E che quindi crescere un figlio, adottarlo, non è un capriccio, non deve essere un privilegio, ma è un sentimento che accomuna tutti coloro che vogliono prendersi cura di un altro». A dirlo all’Adnkronos è Vladimir Luxuria commentando la sentenza di ieri della Cassazione che ammette la trascrizione in Italia dell’adozione all’estero di un bimbo da parte di due papà.

«La voglia di prendersi cura di un bambino, di crescere, di dare amore, di dare una medicina se un bambino sta male o cantargli la ninna nanna, non dipende dall’essere di un orientamento sessuale o di un altro, ma dall’avere un cuore o non averlo», sottolinea Luxuria. La sentenza che riconosce le adozioni gay in Italia «è una cosa eccezionale, importantissima. I tribunali arrivano sempre prima della politica. E io mi auguro che sia così anche stavolta, e che questa sentenza sia uno stimolo per il Parlamento a legiferare sulle adozioni per cambiare la legge italiana». dice Paola Concia sempre all’Adnkronos.

«Sarebbe interessante capire perché in Italia non si possa cambiare la legge sulle adozioni e permettere a noi omosessuali di avere una famiglia, è un’incongruenza che ci sia questa sentenza», osserva l’ex deputata del Pd. Amaro invece il cantante Povia, che però non sembra aver colto il punto, dato che si parla di adozioni: «Con le leggi si può fare tutto, ma non dimentichiamoci che dal giorno zero del mondo, i bambini nascono da un ovulo femminile e uno spermatozoo maschile, non lo dico io. Mettere di mezzo sempre l’amore sembra più una scusa ideologica».

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