"Non posso proprio andare contro la mia coscienza"
Alessandro Di Battista lascia il Movimento 5 Stelle: “Non si può governare con questi partiti”

Alessandro Di Battista lascia il Movimento 5 Stelle. Ad annunciarlo è lo stesso ex deputato pentastellato nel corso di una diretta social dopo il voto sulla piattaforma Rousseau che ha dato il via libera all’appoggio al Governo Draghi.
“Grazie a Beppe Grillo, è lui che mi ha insegnato a prendere posizione, anche controcorrente. E io oggi non ce la faccio proprio ad accettare un Movimento che governa con questi partiti, anche – per l’amor di Dio – con le migliori intenzioni del mondo” sottolinea Di Battista facendo riferimento alla nascente maggioranza che comprende anche Forza Italia di Silvio Berlusconi, politico da sempre considerato nemico da parte dei grillini, nonché la Lega di Matteo Salvini e Italia Viva di Matteo Renzi.
“E’ stata una bellissima storia d’amore, con gioie e battaglie vinte, ma anche diverse delusioni e qualche battaglia disattesa o persa. Io, con tutto l’impegno del mondo, non possono non considerare determinate mie convinzioni politiche. Poi magari mi sbaglierò su questo governo, ma non posso proprio andare contro la mia coscienza” aggiunge.
“Zero polemiche, le decisioni si devono rispettare ma si possono anche accettare. Però la mia coscienza politica non ce la fa a digerirle. Da ora in poi non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle, perché in questo momento il M5S non parla a nome mio. E dunque non posso fare altro che farmi da parte” spiega Di Battista che lascia poi un piccolo spiraglio: “Se poi un domani la mia strada dovesse incrociarsi di nuovo con quella del M5S, vedremo. Dipenderà esclusivamente da idee politiche, atteggiamenti e prese Di posizioni. Non da candidature e possibili ruoli”.
Pochi giorni fa Di Battista, in una intervista ad Andrea Scanzi, aveva annunciato la sua intenzione di “votare no” sulla piattaforma Rousseau, invitando i parlamentari grillini ad astenersi. “A me darebbe molto fastidio vedere dei ministri e dei sottosegretari del Movimento 5 Stelle seduti accanto a ministri e sottosegretari di Forza Italia. Stare al governo con Tajani e Gelmini può essere controproducente. Meglio astenersi”.
Se “non è un segreto che Draghi l’abbia voluto e pensato, anche in tempi non sospetti, il senatore Renzi“, “penso che Gianni Letta sia stato tra gli artefici di questa operazione, assieme a Berlusconi“. E “sono convinto che vi siano alcuni esponenti del Pd, molto legati a Renzi, che abbiano giocato di sponda” aveva spiegato Di Battista, sicuro che in diversi “abbiano tramato per sostituire il presidente del Consiglio Conte da quel posto”.
“Rispetto Draghi ma ne contrasto le idee. Contrasto l’accozzaglia parlamentare che va da Italia Viva alla Lega passando per il Partito Democratico. Cosa succede quando arriva la prescrizione in aula?” domandava Di Battista che avanza dubbi sulle “differenze tra governo tecnico e politico. Il governo Monti era tecnico ma ha preso scelte politiche”.
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